Italgas-Snam, accordo sui vertici. Ma il M5S mette in standby Fincantieri

Pentastellati e leghisti trovano la quadra sulla presidenza delle due società

Foto Marco Balsarini/LaPresse in foto Giuseppe Bono

ROMA – Due passi avanti. Nel pacchetto nomine, che agita i sonni del governo gialloverde, M5S e Lega trovano l’accordo su caselle importanti, quelle relative alla presidenza di Italgas e Snam. Per la prima il profilo scelto è quello di Alberto Dell’Acqua, professore della Bocconi, mentre la seconda dovrebbe andare a Luca Dal Fabbro, attualmente consigliere d’amministrazione di Terna. Dovrebbero invece restare al loro posto i due amministratori delegati: Marco Alverà per Snam, e Paolo Gallo per Italgas.

Fincantieri, Salvini spinge per la riconferma di Giuseppe Bono

Resta invece apertissima la partita relativa a Fincantieri. Il nome della discordia è quello di Giuseppe Bono, che Matteo Salvini vuole assolutamente lasciare nel ruolo di Ad. Il problema non è tanto quello relativo alla figura del manager quanto all’equilibro interno del consiglio d’amministrazione, che conta in tutto sette membri.

In sintesi, a quanto filtra, i Cinque Stelle sarebbero disposti a dare il loro via libera ma non vorrebbero rimanere con le briciole in mano. Serviranno altre riunioni perché sulla figura di Bono i leghisti pare non abbiamo nessuna intenzione di trattare perché, ripetono: “squadra che vince non si cambia”.

Il nome di Giampiero Massolo mette d’accordo le due anime del governo

Tanto Di Maio quanto Salvini, invece, non hanno nulla da eccepire alla conferma di Giampiero Massolo come presidente. L’ex direttore del Dis era stato inserito già in passato inserito nel toto-ministri quando le due forze politiche lavoravano alla formazione del governo.

Il caso Inps

Movimenti che si inseriscono in una partita più grande e che coinvolge altre posizioni molto ambite, a partire da quelle in seno alla nuova Inps del post Tito Boeri dove la Lega cerca di trovare un modo per bilanciare l’affidamento della presidenza a Pasquale Tridico, il ‘papà’ del reddito del cittadinanza. Il preferito per il ruolo di subcommissario da parte del Carroccio, dopo il passo indietro di Francesco Verbaro, resta Mauro Nori.

(LaPresse)

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