Juve, altra plusvalenza: 20 milioni per Audero. E Pjanic si allena

Il bilancio dei bianconeri risulta appesantito dai costi attorno all'affare Ronaldo

(Photo by Miguel MEDINA / AFP)

MILANO – Se sul campo la testa e il cuore sono concentrati alla supersfida di ritorno degli ottavi di Champions League contro l’Atletico Madrid (prima in verita c’è il Napoli al San Paolo, ma il vantaggio di 13 punti in campionato è di quelli che rassicura dalle parti di Torino), la Juventus nonostante il mercato chiuso lavora anche dietro la scrivania. Piazzando l’ennesima plusvalenza a un bilancio appesantito in estate dai costi attorno all’affare Ronaldo.

Il caso Audero e le cessioni di Sturaro e Cerri

E’ infatti scattato l’obbligo di acquisto da parte della Sampdoria di Emil Audero, il giovane portiere prelevato a inizio stagione dai blucerchiati, dietro al verificarsi di determinate condizioni contrattuali inserite nell’accordo. I venti milioni di euro prestabiliti, pagabili dai liguri nei prossimi quattro esercizi, sono ossigeno puro per le casse del club della Continassa. E si aggiungono a quelli già arrivati nelle scorse settimane dalle cessioni di Stefano Sturaro al Genoa (per 16,5 milioni) e di Alberto Cerri al Cagliari (per 9 milioni) che hanno generato un effetto economico positivo di 21,3 milioni.

Le plusvalenze della Juve

Se poi si torna indietro all’estate, con le partenze di Mattia Caldara al Milan nell’ambito dello scambio con Leonardo Bonucci (plusvalenza di 22 milioni) e quella di Rolando Mandragora all’Udinese, acquistato dai friulani per 20 milioni con un effetto positivo di 12,9 milioni, il tesoretto complessivo bianconero sale a 78 milioni. Considerando l’addio di Audero. Comunque lontano dall’assegno staccato per portar via CR7 dal Real Madrid. Ma al tempo stesso una cifra notevole per giocatori che la Juve non considera più al centro del suo progetto tecnico.

I bianconeri sono chiamati all’impresa contro l’Atletico

Dalla scrivania al campo il passo è sempre breve, perché i tifosi non guardano tanto ai conti. Ma più a quanto accade dentro il rettangolo verde. E’ questo quello che preoccupa l’ambiente dopo la batosta di Madrid e la vittoria striminzita di Bologna. Per ribaltare il risultato del Wanda Metropolitano servirà una Juve perfetta e attenta a ogni minimo dettaglio. Lo sa Massimiliano Allegri, lo sa lo staff tecnico, lo sanno i giocatori.

L’affaire Pjanic

L’esempio di Miralem Pjanic, appannato nell’ultimo periodo e febbricitante contro i colchoneros, in tal senso calza a pennello. Il centrocampista bosniaco è tornato ad allenarsi alla Continassa con un giorno d’anticipo rispetto ai compagni (che si ritroveranno mercoledì) per ritrovare la condizione e candidarsi per una maglia da titolare in vista della partita di domenica sera al San Paolo. E, soprattutto, la gara da dentro o fuori dell’Allianz Stadium. Un segnale importante rivolto al tecnico toscano e a tutto il gruppo. La Juve è compatta e determinata. E non vuole lasciare niente al caso.

(LaPresse/di Alberto Zanello)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome