NAPOLI – Un solo colpo, esploso dall’alto verso il basso. Un raid mirato, più avvertimento che tentativo di omicidio, ma con un messaggio chiaro e inquietante: l’equilibrio criminale nell’area è precario, e le nuove paranze di giovani sono pronte a contendersi il controllo del territorio.
Sullo sfondo, ovviamente, ci sono le dinamiche della camorra di Napoli ovest, tornata a far parlare di sé. L’ultimo obiettivo dei ‘pistoleri’ della periferia occidentale si chiama Cristian Faraci, ha 27 anni, è originario di Fuorigrotta, quartiere in cui risiede. Faraci è stato gambizzato all’esterno di un bar ad Agnano (zona Astroni) nella serata di lunedì. Ad agire erano in due su uno scooter. Un solo colpo esploso, si diceva: un messaggio in piena regola. Faraci, noto agli ambienti investigativi, è ritenuto vicino a un gruppo emergente di giovanissimi che in passato gravitava attorno al clan Esposito-Iadonisi. Il cartello, un tempo dominante, ha però perso terreno a seguito di dissidi interni, portando a una frattura tra vecchi alleati. L’agguato si colloca in un contesto criminale in piena trasformazione. Dopo la recente retata della polizia che ha smantellato il clan di Bagnoli guidato da Massimiliano Esposito, detto ’o scognato, e dalla moglie Maria Matilde Nappi, nuovi gruppi stanno cercando di colmare il vuoto lasciato dal loro arresto. Tra questi, la paranza legata a Faraci, che avrebbe esteso il proprio raggio d’azione dalla zona di Fuorigrotta fino a Bagnoli e Agnano, area in cui si è consumato il raid.
Gli inquirenti non escludono che il raid di piombo possa essere maturato nell’ambito di un regolamento di conti legato al traffico di droga, settore in cui Faraci ha già dimostrato di essere particolarmente attivo. A settembre scorso, il giovane era stato arrestato in via Cinthia mentre trasportava tre panetti di cocaina del peso complessivo di un chilo e duecento grammi insieme ad un altro uomo. La droga, ancora da tagliare, avrebbe fruttato oltre 30mila euro sul mercato illecito. L’episodio ha evidenziato la sua presunta centralità in un circuito di spaccio che sembra avere ramificazioni nei quartieri flegrei. Questa centralità potrebbe aver attirato l’attenzione di gruppi rivali, dando origine al raid intimidatorio.
Le indagini, coordinate dagli investigatori della polizia di Stato, sono orientate a ricostruire i moventi e a identificare i responsabili dell’agguato. Al momento, il raid viene interpretato come un messaggio diretto a Faraci, forse per debiti o dissidi nel commercio di stupefacenti.
Il modus operandi – un singolo colpo sparato verso il basso – suggerisce che il commando non intendesse uccidere, ma piuttosto mettere in chiaro la sua capacità di colpire. La zona scelta, Agnano, potrebbe essere stata selezionata non a caso, rappresentando un territorio conteso tra gruppi emergenti. Il ferimento di Faraci si inserisce in un quadro più ampio di conflitti tra clan storici e nuove leve della criminalità organizzata. Le recenti operazioni delle forze dell’ordine, pur avendo smantellato diversi cartelli, hanno creato una situazione di instabilità che gruppi minori stanno cercando di sfruttare per affermare la propria supremazia. Agnano e Bagnoli, aree un tempo sotto il controllo dei clan più strutturati, stanno assistendo a una crescente frammentazione, con giovani sempre più coinvolti in attività criminali e nella lotta per il controllo dei profitti legati allo spaccio di droga.
© RIPRODUZIONE RISERVATA