La Commissione Ue: è tempo di riaprire al turismo. Nuove regole tra vaccini e test

I viaggi nell'Ue attualmente sono molto limitati, tranne qualche eccezione legata a zone con tassi di contagio bassi

Foto Francois Walschaerts Pool via AP in foto la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen

TORINO – La Commissione europea propone di allentare le restrizioni ai viaggi per chi visita i 27 Paesi del blocco, mentre la campagna vaccinale contro il Covid-19 prosegue e varie nazioni guardano alla stagione turistica dopo mesi di crisi legati a chiusure e lockdown. I viaggi nell’Ue attualmente sono molto limitati, tranne qualche eccezione legata a zone con tassi di contagio bassi. La proposta è di “consentire l’ingresso nell’Ue per motivi non essenziali non solo chi provenga da Paesi con buona situazione epidemiologica. Ma anche a chi ha ricevuto l’ultima dose di un vaccino autorizzato dall’Ue” o “ha completato l’iter per l’uso di emergenza dell’Oms”. “È ora di rilanciare l’industria del turismo dell’Ue e di riaccendere le amicizie transfrontaliere – in sicurezza”, ha twittato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.

Si discute la proposta

Le discussioni sulla proposta cominceranno in settimana, e la Commissione spera che la novità entri in vigore a giugno. Sinora l’Agenzia europea dei medicinali ha autorizzato quattro vaccini: quelli di Pfizer/BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson. Ma i singoli Paesi potranno anche decidere singolarmente di accettare viaggiatori immunizzati con i farmaci elencati dall’Oms. Il portavoce Adalbert Jahnz ha sottolineato che non sarà invece previsto di esentare i vaccinati extra-Ue da test o quarantena all’arrivo. “Ciò resta ampiamente nelle mani degli Stati membri”, ha detto.

Riaprire al turismo

La Commissione propone poi di innalzare la soglia sulla diffusione del Covid-19 usata per determinare l’elenco dei Paesi da cui sono consentiti i viaggi. Ora lo sono “da sette Paesi con buona situazione epidemiologica”, ha detto il portavoce. Proponendo di aumentare il tasso di infezione su 14 giorni per 100mila abitanti da 25 a 100. “notevolmente al di sotto dell’attuale media dell’Ue, superiore a 420”, ha affermato. In parallelo, la Commissione propone un ‘freno d’emergenza’. Nel caso la situazione peggiori velocemente in un Paese, per impedire l’arrivo di pericolose varianti, si potrebbero bloccare velocemente gli ingressi. Alle novità si aggiungerebbe il ‘passaporto vaccinale’, pensato per i cittadini europei per provare di essere vaccinati o guariti dal Covid-19. Gli Stati membri potrebbero decidere di accettare anche certificati da Paesi extra Ue, secondo la Commissione. Per i bambini, sarà sufficiente un test Pcr negativo.

La questione del pass

L’Ungheria sabato ha anticipato gli altri Stati membri, allentando varie restrizioni per le persone con certificato d’immunità, consegnato a chi abbia avuto una dose di vaccino o sia guarito dal Covid-19. Mentre la questione del ‘pass’ è controversa, da molti considerata discriminatoria verso gli abitanti dei Paesi poveri e i giovani che non hanno accesso ai vaccini, varie nazioni guardano al turismo estivo per la ripresa. Tra loro la Grecia, che dopo sei mesi ha riaperto bar e ristoranti (pur con distanze e numeri limitati) e posticipato il coprifuoco dalle 21 alle 23.

Le attività del settore turistico dovrebbero riaprire il 15 maggio, mentre la vaccinazione accelera con prenotazioni aperte a tutti gli over 30. Anche la Francia riapre, ora con scuole secondarie e superiori, il divieto ai viaggi interni è stato revocato e dal 9 giugno i turisti stranieri potranno entrare (con test negativo o vaccinati). Oltre la Manica, il premier Boris Johnson ha previsto che dal 21 giugno, con “buone possibilità”, il distanziamento sociale sarà abolito, mentre man mano saranno rimossi gli altri limiti ai contatti sociali. Nel Paese sono 50 milioni le dosi di vaccino somministrate, di cui 15 milioni di richiami.

(LaPresse/AP)

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