“L’attuale momento critico dell’economia nazionale e mondiale soffre l’assolutezza della legge dei mercati che spesso sacrificano valori come la cultura garantiti dalla nostra Costituzione. Il rapporto tra cultura ed economia nella società democratica odierna potrebbe invertire la rotta dando prevalenza non al valore economico bensì al valore della cultura garantito dalla nostra Costituzione”.
Lo ha detto Francesco Bocchini, professore associato di Istituzioni di Diritto pubblico dell’Università del Molise, intervenendo al convegno “Economia, Democrazia e Cultura nella Costituzione”, organizzato dai Dipartimenti di Scienze Umanistiche e di Economia presso l’Università degli studi del Molise.
“La cultura è un volano dell’economia che la Repubblica garantisce attraverso l’educazione e la garanzia dei beni culturali. La funzione sociale della cultura – ha aggiunto Bocchini – , che nella storia italiana e mondiale ha influenzato l’economia, muove dalla considerazione che la cultura ha modificato drasticamente la scienza economica. Ecco perché l’economia è riflesso del contesto socio-culturale nel quale si sono sviluppate le teorie economiche in Italia e nel mondo”.
“Nella società globalizzata la cultura e l’economia svolgono un ruolo strategico e, pertanto, non si può prescindere dalla garanzia di questi valori per riportare in equilibrio il grande sistema nazionale”.
“E’ necessario promuovere una politica della cultura che abbia come obiettivo finale la creazione di una più stretta interrelazione tra soggetti pubblici e privati per consentire loro una maggiore conoscenza. E la conoscenza è, come affermato da Josef Stiglitz, premio Nobel dell’economia, un elemento strategico della società e un fattore di sviluppo economico perché corregge i fallimenti del mercato.
E’ indispensabile – conclude il professor Bocchini -, pertanto, un bilanciamento costituzionale che significhi equilibrio tra la cultura come valore fondante della società ed il mercato come substrato della società nella nostra democrazia costituzionale”.