ROMA – Antonio Megalizzi è tornato in Italia. Il feretro è atterrato da poco all’aeroporto di Roma Ciampino e ad accoglierlo c’era il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il reporter è morto a seguito dell’attentato ai mercatini di Natale di Strasburgo dell’11 dicembre. All’aeroporto anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, Riccardo Fraccaro. Il corpo del giovane giornalista trentino è già stato sottoposto in Francia a un esame autoptico, ma sarà sottoposto a una nuova indagine, una tac total body, all’Istituto di medicina legale del Policlinico Gemelli.
Un fascicolo per strage e attentato è stato aperto anche dalla procura di Roma
Solo dopo l’esame il cadavere potrà essere restituito alla famiglia che sta attendendo per l’organizzazione dei funerali. Intanto le indagini continuano e un fascicolo per strage e attentato è stato aperto anche dalla procura di Roma. L’inchiesta è coordinata dalla pm Tiziana Cugini. Di fatto con i morti di Strasburgo l’asticella della tensione è tornata alta come di recente affermato anche dalla riunione del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica al Viminale alla presenza del ministro Matteo Salvini, del sottosegretario Nicola Molteni, dei vertici delle Forze dell’Ordine e dell’intelligence. All’ordine del giorno le misure di sicurezza per le festività natalizie.
E’ deceduto anche il collega e amico di Antonio, il franco-polacco Bartek
Mentre il corpo di Megalizzi stava viaggiando verso casa, si è appresa la notizia del decesso dell’amico del reporter italiano, Barto Pedro Orent-Niedzielski, per tutti Bartek. Ha lottato alcuni giorni il franco-polacco, ma alla fine le ferite sono risultate troppo gravi e il suo cuore ha cessato di battere. Era insieme ad Antonio sotto al ponte di Corbeau, quando il killer ha aperto il fuoco. I proiettili lo avevano centrato alla testa, proprio come Megalizzi.