NAPOLI – “E’ una patologia del sistema immunitario, signora. Anche il fattore ambientale ha fortemente inciso sullo sviluppo della patologia. Avrebbe potuto contrarre il diabete o, in alternativa, un tipo diverso di tumore” afferma la dottoressa verso la madre di Salvatore, seduta accanto al letto d’ospedale dove è stato appena ricoverato il figlio a seguito di uno svenimento improvviso. Non è una novità che il centro per lo smaltimento abusivo di rifiuti nonché principale centro di morti dovute a cause ‘ambientali’ risieda nella splendida cornice della Regione Campania. Nel 2004, in un articolo del ‘Lancet Oncology’ celebre rivista scientifica statunitense, la Regione Campania ed in particolare le province di Napoli e Caserta, venivano definite come ‘il triangolo della morte’. E se ad attirare l’attenzione americana sono state le condizioni ambientali in cui, ben prima del 2004, i cittadini campani hanno vissuto e continuano a vivere ogni giorno, al giorno d’oggi il problema sembra essere silente come le sottili polveri che caratterizzano l’aria che respiriamo. Acerra, Aversa, Bacoli, Caivano, Castel Volturno, Giugliano in Campania, Marcianise e Villaricca sono nomi troppo vicini per poter pensare che il problema non ci riguardi direttamente. E forse è proprio per questa ‘leggerezza’ che nel 2015 a Salvatore viene diagnosticato il diabete di tipo 1. Possibile contrarre il diabete per via di qualche rifiuto bruciato qui e lì? Difficile a dirsi. Eppure è questo quello che è stato detto a Salvatore, che, al tempo della diagnosi, era ancora minorenne. Ma facciamo un passo indietro. Il diabete mellito di tipo 1 è una malattia che prevalentemente arriva in età pediatrica e maggiormente per ereditarietà genetica. Salvatore svolge regolarmente sport, mangia in modo salutare ed è sempre felice, sorridente e spensierato. Non ha casi di diabete mellito di tipo 1 in famiglia, né da parte di madre, né da parte di padre. Ad un tratto, Salvatore inizia con il bere più di quattro litri d’acqua al giorno, suda e all’improvviso si sente mancare. Subito la diagnosi: sarà dipendente da dosi d’insulina per poter continuare a vivere. Secondo i dati riportati dal ‘Lancet Oncology’, l’area del ‘triangolo della morte’ fra Caserta e Napoli ha visto un tasso di mortalità in continua crescita. Superiori al resto d’Italia, i tassi riportati sulla regione Campania rivelano che l’eccesso di mortalità, in questo caso, è dovuto al contributo delle sole Province di Caserta (solo per gli uomini) e di Napoli (per entrambi i generi). Nelle due Province di Caserta e Napoli si osservano dunque eccessi di mortalità per molti tumori maligni (colon-retto, fegato, stomaco, prostata/mammella), ma anche per malattie dell’apparato respiratorio e per alcune malformazioni.
Un dato rilevante, inoltre, è il primato per la diversità dei tumori che è possibile sviluppare nelle nostre aree: c’è libera scelta perché possono essere contratte praticamente tutte. In particolare, però, c’è l’aumento tumore del polmone (+2%), del fegato (+4-7%), dello stomaco (+5%), oltre che delle malformazioni congenite del sistema nervoso (+8%) e dell’apparato uro-genitale (+14%). Può darsi forse che Salvatore, ormai fortunatamente un ventenne, sia in realtà un ragazzo molto fortunato?