La voce magnetica di Sara, dalla cameretta al palco

Sara Santagata
Sara Santagata

Nata nel 1995 a Capua, in provincia di Caserta, Sara Santagata è una giovane cantante con una dolcezza contagiosa e una voce straordinaria. Fin dai primi passi nel mondo della musica, Sara ha dimostrato un talento innato pubblicando video su YouTube in cui canta e strimpella la chitarra. La sua passione l’ha spinta a partecipare a diversi contest, ottenendo una vittoria significativa nel 2020 al contest di “La Coppia che Scoppia”. Successivamente ha iniziato anche a esibirsi in vari locali di Caserta e provincia, incantando il pubblico con le sue esibizioni coinvolgenti. Recentemente, ho avuto il piacere di ospitare Sara nella redazione di Cronache: la sua presenza nella nostra redazione è stata un’esperienza speciale, permettendoci di conoscere meglio la sua personalità affascinante e la sua passione travolgente per la musica. Durante l’intervista abbiamo avuto l’occasione di approfondire il suo percorso artistico, i suoi successi e le sfide che ha affrontato lungo il cammino. Con ogni nota che ha suonato e ogni parola che ha cantato, ha confermato il suo status di promessa brillante nel panorama musicale locale.

Come hai scoperto la tua passione per il canto e come hai iniziato a esibirti in pubblico?

«Questa è una storia divertente. Ho scoperto la mia passione per il canto quando ero negli scout. A 7 anni, durante le visite in chiesa, ho avuto l’opportunità di unirmi al coro e cantare insieme agli altri. A casa iniziavo a strimpellare la chitarra o a canticchiare. Mio padre, che ha imparato a suonare la chitarra da autodidatta, è stato di grande ispirazione per me. Ho iniziato a cantare grazie a lui e a questa vicinanza con la musica. All’inizio cantare in pubblico mi spaventava, anche se si trattava di un palcoscenico piccolo. Quindi ho lavorato su me stessa per gestire l’emozione che si prova quando ci si esibisce davanti alle persone. Mi sento un po’ come Rachel in Glee, che cantava sempre da sola nella sua cameretta prima di aprirsi al mondo. Poi ho pensato “ok, voglio far sentire la mia voce anche agli altri” e, avendo amici musicisti, ho organizzato dei live insieme a loro».

Quanti strumenti suoni?

«Non sono un’esperta, ma so suonare alcuni strumenti. Li uso per accompagnarmi, non sono strumenti principali. Suono la chitarra, la tastiera, un po’ il violoncello, il basso e l’ukulele, che è lo strumento che suono con più facilità».

Hai imparato da autodidatta a suonare tutti questi strumenti?

«Sì, ho imparato tutto da autodidatta. Mi piacciono molto gli strumenti, ma purtroppo ho un problema alla mano che mi causa tendinite. Quindi posso suonare solo per pochi minuti per accompagnarmi, poi devo smettere».

Anche se canti principalmente cover, hai mai pubblicato un tuo singolo?

«Ho iniziato con le cover, ma col tempo mi sono aperta anche al mondo degli inediti. All’inizio ero molto inesperta, ma è stato bellissimo scoprire che potevo scrivere le mie emozioni nelle canzoni. Negli anni ho collaborato con etichette e produttori per pubblicare i miei inediti su piattaforme musicali. Il mio primo singolo si chiama “Lia” e l’ho scritto in onore di mia nonna. Attualmente sto lavorando con due produttori di Acerra, Antonio Basile e Simone Zaffiro, per creare nuovi inediti che poi proporremo alle etichette».

Quindi state lavorando per realizzare un Ep?

«Esattamente».

Che tematiche affronterete in questo nuovo Ep?

«Il punto di partenza è un brano che ho scritto tre anni fa e che abbiamo ri-arrangiato di recente. Questo brano si intitola “Falò” e per ora le tematiche sono leggere. Queste canzoni sono nate dopo la pandemia, esprimendo quel senso di libertà e di bisogno di respirare dopo un periodo pesante. Ho voluto trasmettere un po’ di leggerezza in queste canzoni, parlando della bellezza di andare al mare, fare un falò e stare con gli amici. È come sentire la brezza marina che soffia leggera, donando un senso di leggerezza interiore che ho cercato per molto tempo».

Hai mai partecipato a provini per talent show?

«Il mio sogno è farmi conoscere da più persone possibili e far capire loro quello che voglio comunicare attraverso la musica. Ho provato diversi talent show e continuerò a farlo, ma non considero solo quella strada come la più immediata. Sto cercando anche di aprirmi ad altre opportunità, come esibizioni di apertura per altri artisti e serate dedicate alla mia musica. Spero che tutto ciò mi aiuti a far conoscere ciò che ho da dire».

C’è uno spettacolo che ricordi con particolare emozione?

«Da quando ho iniziato a suonare in giro, ho avuto molte esperienze emozionanti che mi hanno aiutato nella crescita personale, permettendomi di aprirmi agli altri e comunicare attraverso la musica. . Una serata che ricordo con particolare emozione è stata ad Aversa, in un locale in cui le persone erano in piedi e cantavano come se fosse un mio concerto. Questa situazione mi ha emozionato molto ed è stata bellissima, perché il pubblico rispondeva attivamente. Quando le persone ti guardano negli occhi e cantano con te, è una delle sensazioni più belle che si possano provare. Nonostante fosse una serata di cover, il feedback del pubblico mi ha davvero commosso. Inoltre, c’è stata una serata a Casapulla in cui sono stata invitata da Gigio Rosa e ho suonato “Lia”. È stata un’esperienza molto emozionante perché tengo molto a quella canzone e ho potuto vedere come le persone hanno compreso l’emozione che volevo trasmette».

Quali sono le tue fonti d’ispirazione?

«Ho diverse fonti d’ispirazione che cambiano spesso nel corso del tempo. Tuttavia, ci sono alcuni artisti che considero i miei pilastri. I Paramore sono stati una grande influenza per me, insieme a Panic! at the Disco, Melanie Martinez, Calcutta, Liberato, Lady Gaga ed Ed Sheeran. Questi sono gli artisti che mi ispirano di più e che mi danno la forza di continuare a fare musica».

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