Laos, almeno 17 morti per il crollo di una diga: imprecisato il numero di dispersi

I lavori per la diga erano iniziati nel 2013

Conseguenze del crollo di una diga (foto Lapresse.it)

Champasak (LaPresse/AFP) – I corpi di 17 persone sono stati recuperati dopo che inondazioni improvvise causate dal crollo di una diga hanno devastato il Laos meridionale. Rimane ancora un numero imprecisato di dispersi. “Ci sono 17 corpi recuperati fino ad ora. E’ impossibile stimare il numero dei dispersi”, ha detto un funzionario consolare thailandese presente sul posto, aggiungendo che tutti i morti sono del Laos.

La diga idroelettrica in costruzione ha ceduto rilasciando cinque miliardi di metri cubi d’acqua, cioè l’equivalente di oltre due milioni di piscine olimpiche, che hanno inondato le zone vicine sommergendo del tutto almeno sei villaggi. Il bilancio, ancora provvisorio, è di almeno 20 morti e centinaia di dispersi. Circa 6.600 le persone rimaste senza casa, mentre le autorità provano ancora a evacuare l’area. La Thailandia, Paese vicino, ha inviato dei soccorritori, ma la zona colpita è circondata da una foresta fitta, il che complica le operazioni.

Una tragedia per lo Stato asiatico

La diga si trova su un affluente del Mekong, nella provincia di Attapeu, nel sudest del Laos. Il cedimento è avvenuto lunedì sera. Il principale operatore thailandese del progetto, Ratchaburi Electricity Generating Holding, ha dichiarato di avere ricevuto informazioni dalla società Xe-Pian-Xe Namnoy Power Company (PNPC) che confermano che una diga ausiliaria lunga 770 metri è crollata e che “l’incidente è stato causato dalle piogge continue, che hanno fatto accumulare importanti quantità di acqua nelle riserve”.

Decine di abitazioni sono totalmente sommerse. Le immagini aeree filmate dai soccorritori mostrano persone sui tetti delle case inondate o che si spostano per le strade a bordo di barche. Un totale di 53 lavoratori sudcoreani che si trovavano sul posto sono stati evacuati, fa sapere Seul. L’agenzia di stampa ufficiale del Laos, Kpl, riporta che il premier Thongloun Sisoulith si è recato sul posto per supervisionare le operazioni. E Papa Francesco ha espresso il suo “incoraggiamento alle autorità civili e a tutte le persone coinvolte nelle attività di ricerca e soccorso che assistono le vittime di questa tragedia”.

I lavori per la diga erano iniziati nel 2013

La diga in questione è la Xe-Pian-Xe Namnoy, un progetto da oltre un miliardo di dollari in corso di costruzione dal 2013. Fa parte di un progetto più vasto che consiste in una serie di cinque dighe sui fiumi Houay Makchanh, Xe-Namnoy e Xe-Pian. È sviluppata da Xe-Pian-Xe Namnoy Power Company – impresa composta dalla società thailandese Ratchaburi Electricity Generating Holding, dall’impresa coreana Korea Western Power e dalla compagnia pubblica del Laos Lao Holding State Enterprise. Di una potenza di 410 megawatts, dovrebbe cominciare a fornire elettricità a partire dal 2019; il 90% dell’elettricità dovrebbe essere esportata in Thailandia, mentre il resto dovrebbe essere distribuito a livello locale.

Decine di dighe, finanziate perlopiù dalla Cina, sono attualmente in costruzione in Laos, in particolare sul Mekong. “Dieci sono già operative, fra 10 e 20 ancora sono cantieri, e decine di altre sono in progetto”, spiega ad AFP Toshiyuki Doi della ong Mekong Watch, con sede in Giappone. Il Paese comunista, attraversato da un’ampia rete di fiumi, trae dall’esportazione di energia idroelettrica una fonte di entrate consistente: esporta soprattutto verso i Paesi vicini come la Thailandia, ma dei piani di impatto ambientale complessivi non sono ancora stati realizzati.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome