Berlusconi: “Il decreto dignità è contro le aziende. Di Maio non conosce il mondo del lavoro”

Il leader di Forza Italia in una lettera al Corriere della Sera

Foto LAPRESSE / AFP in foto Silvio Berlusconi

MILANO (LaPresse) Silvio Berlusconi è preoccupato per le sorti dell’economia italiana e si dimostra scettico in merito all’efficacia del decreto dignità. “Sono molto preoccupato. Con il cosiddetto Decreto Dignità il governo Conte-Di Maio-Salvini ha mostrato il suo vero volto. Questo forse è un bene, perché apre gli occhi a quanti fino ad oggi si erano illusi, anche fra gli elettori di centro-destra. Ma è certamente un male per le imprese, per i lavoratori, per l’occupazione, per i veri e propri drammi sociali che l’Italia deve affrontare“. Sono le parole leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in una lettera al ‘Corriere della Sera’.

Un decreto che aggrava le difficoltà di famiglie e imprese

L’ex premier ricorda: “Ci sono 15 milioni di italiani in condizioni di povertà, dei duali quasi 5 milioni in povertà assoluta. Tre milioni di giovani che non studiano e non lavorano. Tre milioni di anziani che rinunciano a cure mediche indispensabili perché non se le possono permettere. Molti elettori hanno dato fiducia ai partiti dell’attuale maggioranza proprio perché speravano che facessero qualcosa per dare una risposta a questi problemi“.

Per Berlusconi “ora la prima risposta è arrivata, e non solo non risolve nulla, ma al contrario aggrava le difficoltà di famiglie e imprese. Quelle che il governo ha varato, sono norme che scontentano tutte le categorie produttive, chi lavora e chi crea lavoro. Scontentano in particolare quel mondo di piccoli e medi imprenditori e professionisti che ha avuto la forza di sopravvivere senza reti alla crisi partita nel 2008-2009. E che ha salvato l’Italia“. E aggiunge: “Questo decreto sembra fatto contro di loro“.

La critica di Berlusconi a Di Maio: “Non ha mai conosciuto il mondo del lavoro”

Per l’ex Cav “Di Maio vuole regolare per decreto una cosa che non ha mai conosciuto, il mondo del lavoro. Non avendo idee originali, rispolvera ricette vecchie che sono fallite in tutto il mondo. Sembra incredibile ma il ministro del Lavoro ripropone nel 2018 soluzioni vetero-comuniste già sconfitte e alle quali non credono più nemmeno i sindacati seri“.

Aumenteranno i disoccupati soprattutto tra i giovani del Sud

Un “errore” che Berlusconi definisce “clamoroso, perché in questo modo non si riduce la flessibilità. Si riducono i posti di lavoro, e si scoraggiano i contratti regolari a vantaggio del lavoro nero. Chi ha scritto il decreto certo non conosce l’economia reale come chi lavora e chi fa impresa. Un milione di contratti che stanno per essere rinnovati ora sono a rischio e per quasi la metà si tratta di giovani. Secondo le stime, in Italia i contratti regolari a tempo determinato sono 3 milioni, e 3 milioni quelli in nero“.

Infine, “il decreto dignità colpisce i primi e finirà con l’aumentare i secondi. Avremo dunque più disoccupati e più sfruttati. Non è certo quello che vogliono i giovani del sud senza lavoro. Ma non è neppure quello che si aspettavano le piccole e medie imprese del nord che hanno dato fiducia al programma del centrodestra“.

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