Lavoro, Salvini: “D’accordo che chi delocalizza dia una spiegazione, ma le imprese siano libere di correre”

"In linea di principio, io sono d'accordo che chi chiude e licenzia in Italia per aprire altrove deve dare spiegazioni e restituire fondi pubblici eventualmente ottenuti, però le imprese italiane, in questo momento, devono essere lasciate libere di correre, di espandere, di assumere e di crescere"

Foto Massimo Paolone/LaPresse

RIMINI – “In linea di principio, io sono d’accordo che chi chiude e licenzia in Italia per aprire altrove deve dare spiegazioni e restituire fondi pubblici eventualmente ottenuti, però le imprese italiane, in questo momento, devono essere lasciate libere di correre, di espandere, di assumere e di crescere”. Lo ha detto Matteo Salvini, leader della Lega, a margine dell’incontro al Meeting di Rimini, a cui partecipa insieme a Enrico Letta, Giuseppe Conte, Ettore Rosato e Antonio Tajani, commentando la norma sulla delocalizzazione. “Noi stiamo lavorando sul fronte opposto e lo presenteremo entro settembre – ha aggiunto il leader leghista -. Si tratta di un progetto della Lega sul finanziamento alle imprese che hanno aperto all’estero per chiudere all’estero e rilocalizzare in Italia e ri-assumere in Italia con dei vantaggi fiscali, perché il problema è lasciare le imprese libere di lavorare”.  “Bisogna lasciare le imprese libere di lavorare e di crescere. In un momento come questo, le imprese devono poter correre, assumere e non licenziare. La stragrande maggioranza delle imprese non ha il problema di licenziare, ma ha quello di assumere e il reddito di cittadinanza è un ostacolo allo sviluppo equilibrato giusto e moderno del nostro Paese”. 

LaPresse

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