ROMA – Sos Centri per l’impiego. Proprio quando è in dirittura d’arrivo la riforma voluta dal governo gialloverde, dall’Istat arriva l’allarme: nel quarto trimestre 2018 solo il 20,8% dei disoccupati (uno su cinque) ha contattato i Cpi. Circa 585mila persone, un dato in calo di 4,5 punti rispetto allo stesso periodo del 2017. Nella ricerca di lavoro continua a prevalere l’uso del canale informale: rivolgersi a parenti, amici e conoscenti rimane la pratica più diffusa con 85,0%, tendenza in crescita dell’1,7% se confrontato con lo stesso dato sempre del 2017.
Centri per l’impiego in affanno
L’affanno dei Centri è un dato di fatto, tanto che l’esecutivo ha previsto quasi 1 miliardo in legge di bilancio. “E’ il dato più basso dal 2004, che evidenzia come sia di fondamentale importanza il nostro intervento per riformarli e renderli finalmente funzionanti – spiegano i portavoce del Movimento 5 Stelle in Commissione Lavoro alla Camera – Il Reddito cittadinanza, le intese con le Regioni per l’assunzione di migliaia di navigator, uno stato sociale più vicino ai cittadini sono il punto di partenza per il rilancio dei Centri per l’impiego, per troppo tempo un’umiliazione per chi cercava lavoro in Italia. Gli ultimi dati dimostrano che non potevamo più stare a guardare”.
Ricerca del lavoro, il ruolo dei navigator
I navigator sono una figura chiave per il reddito anche se, giova ricordarlo, coinvolgeranno solo il 30% dei possibili percettori. Il dato Istat sui Centri per l’impiego è però uno spunto anche per la presidente della Commissione Lavoro di Palazzo Madama, che punta a rendere “efficienti e a disposizione di tutti” i Cpi. Nel mirino gli esecutivi del passato, perché la situazione attuale “testimonia il fallimento dei vecchi governi che hanno sempre messo pochi spiccioli sui Centri per l’Impiego”.
L’obiettivo è costruire un nuovo welfare
Ora è alle porte una nuova era, con i rinnovati vertici di Inps e Anpal. “Dovevamo costruire un nuovo welfare state per tutti coloro che, in questi anni, sono stati lasciati indietro e lo abbiamo fatto”, è il mantra M5S. Il sogno è una rivoluzione del mondo del lavoro, con vista elezioni Europee.
(LaPresse/di Alessandro Banfo)