Lavoro, Uil Lombardia: “Disoccupazione giovani in 2020 sale a 22%, urge una risposta”

Focus della Uil Milano e Lombardia sui giovani e il lavoro

Foto LaPresse - Vince Paolo Gerace 12/03 /2018 - Milano (MI) Cronaca Case popolari: presidio sindacati inquilini davanti a palazzo Marino Nella foto: gente al presidio davanti a Palazzo Marino

Focus della Uil Milano e Lombardia sui giovani e il lavoro. E una proposta: “Tornare agli anni ‘90 Formazione lavoro con contratti di lavoro stabili”. Nel 2020 il tasso di occupazione dei 15-24enni milanesi diminuisce al 18,9%(nel 2019 era al 21,4%) e, in parallelo, il tasso di disoccupazione sale al 22,0% (dal 18,1%). Ma rispetto all’effetto di scoraggiamento che si osserva in complesso,la perdita di un lavoro si traduce nella ricerca di uno nuovo. Con riferimento ai NEET in Lombardia nel 2020 l’incidenza sul totale dei 15-24enni balza al 15,7% (dal 12,6% nel 2019),invertendo la faticosa discesa dai picchi toccati a causa della precedente crisi.

Per riflettere su questi dati, messi a disposizione a LaPresse, la UIL Milano e Lombardia incontra la Fondazione Luigi Rovati il 1 dicembre con il Sindaco Beppe Sala, il Segretario Generale UIL Pierpaolo Bombardieri, la Presidente della Fondazione Rovati Giovanna Forlanelli, il Segretario di CNA Lombardia Stefano Binda, l’Assessore alle politiche del lavoro Alessia Cappello, il docente IULM Mario Abis Sociologo e il rappresentante sindacale Annunziato La Rosa della categoria FENEALUIL

E la novità del Sindacato che dialoga con una Fondazione, che di recente ha inaugurato un importante Museo d’Arte Etrusca a Milano in corso Venezia 52, coincide proprio con un incontro su giovani e lavoro.

Giovani e lavoro: quale futuro?’ è il tema dell’incontro del primo Dicembre, dalle ore 14 alle 17, alla Fondazione Luigi Rovati, in Corso Venezia 52, a Milano.

In generale, nel 2021 il tasso di disoccupazione della Lombardia è salito passando dal 5,2% al 5,9%, (in Italia dal 9,3% al 9,5%. Stando all’ultimo aggiornamento Istat, relativo al 1° gennaio 2020, i giovani tra i 18 e i 34 anni residenti in Lombardia sono circa 1,75 milioni e rappresentano più del 17% della popolazione della regione. I maschi sono leggermente più numerosi delle femmine (51,5% contro 48,5%) e la fascia di età tra i 25 e i 34 anni è leggermente maggioritaria rispetto a quella tra i 18 e i 24, anche perché nella prima sono compresi più anni (61% contro 39%, ovvero rispettivamente 10,5% e 7% della popolazione generale).

I dati – sottolinea Uil Milano-Lombardia – fanno capire che per i giovani c’è davvero molto da fare partendo proprio dalla alternanza scuola lavoro, primo contatto dei ragazzi con il mondo del lavoro che da quando è stata introdotta e poi modificata in PTCO nel 2015 ha sempre visto i sindacati contrari a come viene attuata questa misura. Spesso è utilizzata come strumento di “produzione o inserimento nella catena di montaggio”.

“Ci si trova, di fronte –commenta il segretario generale Uil Milano e Lombardia Enrico Vizza- ad una situazione che come Sindacato non possiamo sostenere ne condividere perché, se non in casi virtuosi l’alternanza o PTCO, rappresenta una “formazione non formativa” che non consente ai giovani di conoscere il lavoro. Anzi ha portato i giovani, abbandonati nelle aziende a loro stessi, sfruttati al massimo, e persino a perdere la vita”.

E proprio la UIL Milano e Lombardia ha iniziato a “sperimentare una PTCO diversa” creando dei casi di eccellenza. Ma l’impegno del sindacato di Via Campanini per i giovani passa anche dalla firma fortemente voluta al Patto per il lavoro sottoscritto con le altre sigle sindacali confederali, le parti sociali, le associazioni di categoria, quelle datoriali e il Comune di Milano che con l’assessore Cappello ha voluto il progetto insieme all’ex ministro Orlando.

Il patto per il lavoro –continua Vizza-rappresenta l’inizio di un progetto concreto che si snoda su un nuovo modello di dialogo sociale. Ma Vizza va oltre e cita altri esempi che sono nati in casa UIL proprio per la formazione di giovani sindacalisti come l’esperienza Uil Camp.

Per Vizza “ai giovani va costruita una pensione di garanzia, devono poter avere prospettive, pensando ed ottenendo un futuro con un lavoro dignitoso, retribuito, certo e sicuro. Dobbiamo fare in modo che il numero della disoccupazione scenda e che torni a salire il numero degli occupati. Ma attenzione. Abbiamo bisogno di misure che diano risposte vere alle politiche giovanili. E si deve garantire il rinnovo dei contratti di lavoro che consentano un lavoro dignitoso. Dimentichiamoci misure mascherate come la reintroduzione dei voucher”.Vizza lancia una riflessione: tornare agli anni ‘90 Formazione lavoro con contratti di lavoro stabili può essere un percorso? Erogare contributi alle aziende che assumono giovani con contratti di lavoro stabili può essere una strada? Dire che i Giovani preferiscono il reddito di cittadinanza e non il lavoro, vuol dire non avere un figlio e non aver parlato con loro.

LaPresse

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