Legge di Bilancio: taglio cuneo solo ai lavoratori, ma meno sconti su benzina. Stop al Rdc dal 2024

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse Consiglio dei Ministri

Destinare il taglio del cuneo fiscale ai soli lavoratori escludendo le imprese, mentre sul reddito di cittadinanza, dopo una prima stretta l’anno prossimo, si arriverebbe allo stop per chi è in grado di lavorare solo dal 2024. In più in arrivo un rincaro per sigarette e tabacchi, niente taglio dell’Iva su pane e latte, sostituito da una sorta di social card, mentre dal primo dicembre si dovrebbe assistere al dimezzamento degli sconti sui carburanti. Via libera invece sul fronte previdenziale a una quota 103 con uscita consentita a chi ha 41 anni di contributi e 62 di età e all’aumento delle pensioni minime fino a circa 600 euro.

Queste le novità dell’ultima ora per la legge di bilancio, messe a punto in un vertice di maggioranza e portate in tarda serata all’attenzione del Consiglio dei Ministri che le deve approvare. Più nel dettaglio sul fronte fiscale il governo ha deciso di destinare le risorse necessarie al taglio del cuneo fiscale, circa 5 miliardi, ai soli lavoratori: il taglio sarebbe di tre punti per i redditi fino a 20 mila euro e di due per quelli fino a 35 mila. Sempre in materia di fisco in arrivo una razionalizzazione delle cosiddette tax expenditure: attualmente il capitolo che comprende 592 bonus, deduzioni e detrazioni vale per il 2023 78,1 milioni, molte sono intoccabili – lavoro, sanità, famiglia – ma altre potrebbero essere cancellate, riviste o accorpate.

In arrivo anche una lotteria degli scontrini ‘istantanea’ per scoraggiare il nero, da realizzare con un credito di imposta volto a consentire l’adeguamento tecnico dei registratori telematici. Infine tra le novità in materia di fisco rinviata anche per il 2023 l’entrata in vigore della plastic e della sugar tax. I due tributi, nati per colpire l’utilizzo delle inquinanti plastiche monouso e il consumo delle poco salutari bevande zuccherate, erano stati ideati dal governo Conte a fine 2019 ma non sono mai stati attuati. Altro capitolo delicato quello sull’azzeramento del reddito di cittadinanza dove si arriverà a uno stop in due tempi per chi è in grado di lavorare: dopo una riduzione nel 2023 si arriverà allo stop solo dal 2024.

“Il reddito di cittadinanza verrà riformato – spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari – Ci sarà un anno transitorio nel quale comunque tutte le persone in difficoltà saranno tutelate, e chi è in grado di lavorare invece avrà una riduzione dei mesi di sostegno che si porterà da 12 a 8 mesi. Nell’arco del 2023 chi è in grado di lavorare avrà diritto a meno periodo di copertura rispetto a prima. Chi invece non è in grado di lavorare avrà piena tutela. Dal 2024 rivedremo l’intero sistema lavorandoci su per garantire pieno sostegno ai bisognosi e inserire nel mondo del lavoro chi invece è in grado di lavorare”.

In arrivo invece amare sorprese per benzina e sigarette: si riduce dal primo dicembre lo sconto sulle accise dei carburanti che scende da 25 cent a 15 cent al litro, mentre è in arrivo un aumento limitato sulle imposte del tabacco tradizionale. E anche lo stop all’Iva per i generi di prima necessità, come pane, latte e pasta non entra nella legge di bilancio. Sarà invece attivata dai comuni una ‘social card’ per famiglie meno abbienti. Il fondo che sarà messo a disposizione dovrebbe aggirarsi intorno ai 500 milioni. Scende invece al 5% l’Iva sui prodotti di prima infanzia e assorbenti.(LaPresse)

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