Leggi razziali, Rossi: Oggi riaffiorano i fantasmi del passato

"Le infami leggi razziali, una vergogna italiana. In Italia il razzismo ha una storia e una preistoria, un sommerso, il cui vertice in termini di organizzazione ideologica e di volontà politica si situa nel ventennio fascista

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Enrico Rossi

ROMA (LaPresse) – Leggi razziali, Rossi: Oggi riaffiorano i fantasmi del passato. “Le infami leggi razziali, una vergogna italiana. In Italia il razzismo ha una storia e una preistoria, un sommerso, il cui vertice in termini di organizzazione ideologica e di volontà politica si situa nel ventennio fascista. È soprattutto dalla seconda metà degli anni ’30 che il razzismo nei confronti degli ebrei diventa di Stato, lasciando ferite così profonde che mai saranno rimarginate”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che oggi alle 12 sarà a San Rossore (Pisa). Nel luogo dove 80 anni fa l’allora monarca Vittorio Emanuele III firmò i ‘Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista’. Insieme a Rossi, ci sarà anche il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, il rettore dell’Università di Pisa e il sindaco della città.

Enrico Rossi dice la sua sulle leggi razziali servendosi di Facebook 

“Ma come funzionava la propaganda fascista? – continua il governatore. La tecnica era ben collaudata. Sui giornali, alla radio o nelle scuole si spargevano parole con dosi crescenti di veleno ideologico. Per preparare così il salto dalla condivisione di idee razziste alla pratica razzista”. Oggi i fantasmi della disgregazione, dei nazionalismi, del razzismo e della xenofobia affollano nuovamente i cieli dell’Europa. Sono il frutto avvelenato di una lunga crisi che ha colpito la vita di milioni di persone – conclude Rossi -. Contro il razzismo dobbiamo agire per evitare il peggio. Lo ribadiamo con forza oggi, 5 settembre 2018, a ottant’anni dalla promulgazione dalle infami leggi razziali del fascismo, che furono infatti una pagina vergognosa della nostra storia”.

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