Libia, Borrell: “Aumentare cooperazione con Irini su embargo armi e petrolio”

"Ho anche discusso con i nostri partner libici come aumentare la cooperazione con la nostra operazione navale Irini, che agisce su mandato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite".

BRUXELLES – “Ho anche discusso con i nostri partner libici come aumentare la cooperazione con la nostra operazione navale Irini, che agisce su mandato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Con questa operazione l’Unione europea è l’unica presenza a vigilare sul rispetto dell’embargo sulle armi e contribuisce a combattere le esportazioni illecite di petrolio dalla Libia”. Lo ha detto l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, in visita in Libia, dove ha incontrato il ministro degli esteri, Najla El Mangoush.

“Guardando al lungo termine, l’Ue vorrebbe offrire alla Libia la vasta esperienza che abbiamo sviluppato sostenendo molti partner che ricostruiscono le loro strutture statali durante le loro transizioni. Siamo pronti a mettere in atto un ampio programma di sviluppo delle capacità per aiutare la Libia a rafforzare le sue istituzioni, a livello centrale e locale, se richiesto”, ha aggiunto.

“Rinnovare la legittimità delle istituzioni libiche, riaffermare la sovranità libica e stabilizzare il Paese per tutto il suo popolo sono obiettivi che riteniamo debbano andare di pari passo”.

“I libici del Comitato militare misto 5+5 hanno deciso di cessare le ostilità lo scorso 23 ottobre – ha proseguito Borrell -. Hanno chiesto a tutte le forze straniere di ritirarsi dal paese. Hanno deciso di sciogliere i gruppi armati e creare istituzioni militari riunificate. Oggi ribadisco ai miei interlocutori libici che l’Unione europea sostiene questi obiettivi ed è pronta ad aiutare il governo libico nella riforma del settore della sicurezza, anche attraverso la nostra missione dell’Unione europea di assistenza alle frontiere già presente a Tripoli, la sua direttrice [Natalina Cea] è stata presente al nostro incontro. Per fare esempi concreti, stiamo già aiutando a costruire caserme in cui vivranno insieme ufficiali di tutte le parti della Libia. Inoltre, stiamo già supportando la Joint Police Force sulla strada costiera che collega l’est e l’ovest del Paese, e siamo pronti a fare di più”.



LaPresse

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