Libia, Tripoli: “Potremmo chiedere ufficialmente il sostegno militare alla Turchia”

Il ministro dell'Interno del governo di unità nazionale libico (Gna) con sede a Tripoli, Fathi Bachagha, nel corso di una visita a Tunisi ha annunciato che potrebbe chiedere ufficialmente un sostegno militare della Turchia in Libia per affrontare le forze del maresciallo Khalifa Haftar.

Foto Fabrizio Corradetti/LaPresse

TUNISI – Il ministro dell’Interno del governo di unità nazionale libico (Gna) con sede a Tripoli, Fathi Bachagha, nel corso di una visita a Tunisi ha annunciato che potrebbe chiedere ufficialmente un sostegno militare della Turchia in Libia per affrontare le forze del maresciallo Khalifa Haftar. Il maresciallo Haftar ha “fornito a delle forze straniere basi militari in Libia e se questa posizione prosegue abbiamo il diritto di difendere Tripoli e chiederemo ufficialmente al governo turco il suo sostegno militare”, ha dichiarato Bachagha, spiegando che l’obiettivo sarebbe di “rimuovere le forze mercenarie e le loro basi militari fornite da Haftar a Paesi stranieri senza aiuto del Gna”. Oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ieri si è recato anche lui in visita in Tunisia, ha affermato di avere ricevuto dal Gna una richiesta di intervento militare, in conseguenza della quale verrà presentata al Parlamento turco la mozione per l’invio di soldati in Libia: “Presenteremo la mozione per l’invio di soldati in Libia alla ripresa dei lavori del Parlamento” il 7 gennaio, ha dichiarato Erdogan durante un discorso ad Ankara, aggiungendo che “se Dio vuole, potremo farla adottare l’8 o il 9 gennaio e rispondere così in modo favorevole all’invito del governo libico legittimo” di aiutarlo militarmente.

La contesa

La Libia è dilaniata fra due poteri rivali: da una parte il Gna con sede a Tripoli e dall’altra un potere a est incarnato dal generale Khalifa Haftar, che ad aprile ha lanciato un’offensiva per conquistare la capitale. Haftar è sostenuto da Arabia Saudita, Egitto ed Emirati Arabi Uniti, tutti rivali regionali della Turchia e di un altro alleato del governo di Tripoli, il Qatar. “Loro sostengono un signore della guerra. Noi, invece, rispondiamo all’invito del governo libico legittimo, questa è la differenza”, ha dichiarato Erdogan, che afferma che le forze di Haftar beneficiano anche del sostegno di una compagnia di sicurezza russa, Wagner, dando così credito a informazioni di stampa sulla presenza di mercenari russi in Libia, smentita da Mosca. “Mi chiedo cosa facciano in Libia e a quale titolo questi 5mila sudanesi e 2mila altri della compagnia russa Wagner vi si trovino”, aveva detto Erdogan mercoledì.

LaPresse

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