CASERTA – Il Comune incassa solo la prima tranche dei soldi stanziati dal Governo per la messa in sicurezza della discarica Ecologica Meridionale a Lo Uttaro, promessa da decenni senza risultati. Si torna a parlare, quindi, della vergogna dell’area ridotta a discarica, una vicenda che si protrae da oltre 40 anni. Resta da vedere cosa sarà effettivamente fatto: si spera che non vada a finire come con lo sgombero “fantasma” delle ecoballe promesso dalla Regione in diversi siti campani. Nei giorni scorsi (ma la determina è stata pubblicata solo ieri) il dirigente del settore Ambiente Giovanni Natale ha accertato l’entrata di 650mila euro, il 10% dell’importo totale di 6 milioni e mezzo stanziato per la “Realizzazione di interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti orfani ricadenti nel territorio della Regione Campania”, in base all’accordo firmato nel novembre del 2021 fra il ministero della Transizione ecologica e la Regione.
La. giunta De Luca, su proposta del vice presidente Fulvio Bonavitacola, ha approvato lo schema di accordo per la realizzazione degli interventi di bonifica e ripristino ambientale di due siti orfani (siti per i quali non sia stato avviato il procedimento di individuazione del responsabile della contaminazione e le procedure di bonifica sono in carico alla pubblica amministrazione) ricadenti nel territorio della provincia di Caserta. Si tratta appunto della discarica Ecologica meridionale in località Lo Uttaro a Caserta e della falda nell’area ex Saint Gobain “Piscine Rosse” a San Nicola La Strada.
L’accordo punta ad assicurare la bonifica e il ripristino ambientale dei siti orfani ricadenti nel territorio casertano, nei limiti dello stanziamento assegnato alla Regione Campania dal decreto ministeriale 269 del 2020. Le risorse finanziarie disponibili per la realizzazione degli interventi ammontano a 8 milioni e 123.200 euro, di cui 6,5 milioni per la messa in sicurezza permanente della discarica a Lo Uttaro mentre poco più di un milione e 600mila euro per la messa in sicurezza della falda.
Il decreto ministeriale 269 ha assegnato alla Campania risorse per oltre 12 milioni: questa somma è destinata, oltre che alle due discariche casertane, al sito “Cava Alma” a Villaricca.
L’area al confine con San Nicola, caratterizzata dalla presenza di numerose cave di tufo a fossa, è stata utilizzata sin dagli anni ‘70 per ospitare discariche di rifiuti di diversa provenienza. Nel 2005 e nel 2006 sono stati realizzati anche due siti di stoccaggio provvisori poi posti sotto sequestro dalla magistratura per violazioni alle norme ambientali. Nel 2007 il Commissario straordinario all’emergenza rifiuti decise, con il consenso delle autorità locali, di realizzare in quest’area, che già rientrava nel Piano regionale di bonifica della Campania, un’altra discarica che avrebbe dovuto ospitare solo i rifiuti urbani non pericolosi della provincia di Caserta. A seguito dei ricorsi e delle denunce dei comitati civici si scoprì invece che l’invaso era stato utilizzato per sversare anche rifiuti pericolosi provenienti anche da fuori provincia e la discarica fu messa sotto sequestro. Ne nacque un processo al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per disastro ambientale e gestione illecita dei rifiuti.
Dagli anni ’70 sono state realizzate prima la discarica “Migliore Carolina” nel comune di San Marco Evangelista, attiva fino ai primi anni ’90 (si stimano presenti circa 2.500.000 metri cubi di rifiuti), poi, nella stessa area, appunto la Ecologica Meridionale nel Comune di Caserta (circa 1.900.000 metri cubi di rifiuti ) poi ancora, accanto, quella dell’Acsa Ce3, in esercizio fino all’inizio degli anni 2000 (circa 800mila i metri cubi di rifiuti stimati).
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