Lotta al clan dei Casalesi. Arrestati Emanuele Libero Schiavone e il figlio di Oreste Reccia

Bloccati i protagonisti dello scontro che stava agitando l'Agro aversano

Emanuele Libero Schiavone e Francesco Reccia
Emanuele Libero Schiavone e Francesco Reccia

Rischiava di degenerare. Lo scontro tra Emanuele Libero Schiavone e il gruppo che lo voleva fuori da Casal di Principe, se le forze dell’ordine non fossero intervenute, probabilmente sarebbe sfociato nel sangue. Per evitarlo era necessario bloccare i protagonisti della guerriglia. E ieri due di loro sono stati fermati. I carabinieri hanno arrestato proprio Emanuele Libero Schiavone e Francesco Reccia, figlio del boss Oreste alias Recchia ‘e lepre. I due hanno nominato quali loro legali gli avvocati Paolo Caterino e Domenico Della Gatta.

Ai due vengono contestati i reati di detenzione illegale di armi con l’aggravante mafiosa. La Direzione distrettuale antimafia ha emesso un decreto di fermo eseguito ieri mattina dai militari della Compagnia di Casal d Principe.

Emanuele Libero Schiavone era tornato a Casal di Principe lo scorso aprile, dopo aver trascorso 12 anni in carcere. Un mese prima aveva rifiutato il programma di protezione offertogli in occasione della scelta del padre capoclan, Francesco Schiavone Sandokan, di collaborare con la giustizia. Voleva restare nell’Agro aversano, continuare a coltivare quelle barbare logiche mafiose che avevano distrutto la sua famiglia. Ed è un’spirazione, stando all’indagine condotta dai carabinieri, che ha concretizzato.

Il rampollo di casa Schiavone, stabilitosi nella casa paterna di via Bologna, nelle scorse settimane aveva tentato di inserirsi nuovamente nei business criminali ancora attivi nell’Agro aversano. Azione logicamente non gradita dagli altri criminali che, in sua assenza (e approfittando del fatto che buna parte dei pezzi da novanta del clan si trova in prigione), avevano preso il controllo dello spaccio di droga e delle estorsioni. Cosa è successo? Al rialzare la testa di Sandokan Jr hanno reagito crivellando il portone della sua abitazione con una mitraglietta e rendendosi protagonisti di una “stesa” in piazza Mercato, a Casale, luogo caro a Schiavone. Il tutto andò in scena il venerdì prima delle elezioni comunali. Qualche giorno dopo, invece, andarono anche in via Ovidio, a San Cipriano: pure lì una stesa per dare un segnale a Francesco Reccia, fedele amico di Emanuele Libero.

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