M5S, venti di scissione dopo rottura Grillo-Conte. Sconcerto per ritorno Rousseau

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – Le prime ore dopo il benservito di Beppe Grillo a Giuseppe Conte sono febbrili. Il Movimento 5 Stelle si ritrova al punto di partenza, senza più un leader (anche se in pectore) e con la prospettiva di dover affrontare i mesi cruciali dell’azione di governo, con l’arrivo della prima tranche di denari dal Recovery plan, senza quella guida che era stata individuata proprio nell’ex premier.

Il garante ha deciso che Conte non è l’uomo giusto: “Non ha visione politica”. E lo Statuto – quello che doveva essere riformato in toto – glielo consente. Ma non tutti l’hanno presa bene. Tra i commenti più duri c’è quello della deputata M5S, Vittoria Baldino, che rivolge direttamente a Grillo: “Si, è vero Beppe, tu hai fatto un miracolo e per questo da ‘miracolata’ ti sarò per sempre riconoscente, ma non puoi pensare di essere esente da errori. Nessuno lo è – scrive su Facebook -. Nemmeno il più elevato tra gli elevati. E questa volta credo che tu, dal trono dell’altissimo, abbia fatto un grandissimo errore”.

Si fanno largo venti di scissione, che soffiano soprattutto in direzione della nascita di un partito personale di Conte, che abbia come base una fetta dei gruppi parlamentari di Senato e Camera. Ma nessuno se la sente di prevedere con esattezza quanti seguiranno il co-fondatore e quanti, invece, decideranno di restare nel Movimento.

“M5S: cercasi mediatori di comprovata esperienza, no perditempo. Confido in uno scatto di orgoglio della comunità 5 Stelle”, scrive sui social il deputato Cinquestelle ed ex ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora. Grillo trova sponde soprattutto tra gli ex, come Nicola Morra: “Sono pronto per mettermi a disposizione di un MoVimento 5 Stelle visionario e leader-less.

Il M5S ha scelto di eleggere un Comitato direttivo eletto dagli iscritti, ho sempre condiviso questa direzione. C’ero, ci sono e ci sarò”, fa sapere pubblicamente il presidente della commissione Antimafia. “Grillo ha fatto un errore a marzo, quando ha deciso di dare in mano tutto a una sola persona, ora è rinsavito – dice a LaPresse l’ex sottosegretario al Mef, Alessio Villarosa -. Beppe non conosceva Conte, si saranno sentiti 10 volte in tre anni”.

Prova a portare un messaggio positivo, invece, Federica Dieni. “E’ un momento di transizione, non semplice, ma sono fiduciosa che il Movimento, con i suoi ideali, la sua visione e i suoi valori, abbia tutto il tempo per ripartire, riprogettando il proprio futuro e dare la giusta prospettiva al Paese da qui al 2050”. Chi se la ride è invece Matteo Renzi, che solo pochi giorni aveva dichiarato di vedere la fine dei Cinquestelle vicina. Alla notizia della rottura, così, twitta di getto: “Tutto davvero molto bene e tutto secondo le previsioni #ControCorrente”.

Le novità di casa M5S preoccupano, invece, gli alleati del Pd. Dura anche la presa di posizione del popolo della rete. Tra i commenti al post di Grillo ce ne sono diversi che ‘bocciano’ la mossa del garante di esautorare Conte, qualcuno arriva anche a minacciare di disiscriversi, ma ce ne sono diversi che invece elogiano la scelta di tornare alle origini.

Il co-fondatore, infatti, ha scelto di passare da Rousseau per il voto sul Comitato direttivo, anche se nelle truppe sono in tanti a storcere il naso. Chi conosce bene le questioni interne al Movimento, però, predica calma, sostenendo che il fuoco è ancora troppo alto per capire se la casa è bruciata lasciando solo macerie o c’è ancora qualcosa da recuperare.(LaPresse)

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