MADRID – Sono 45mila secondo la polizia e “oltre 200mila” per il Partito popolare (PP) spagnolo le persone che hanno partecipato oggi a Madrid alla manifestazione contro il governo del premier socialista Pedro Sanchez convocata da destra ed estrema destra.
Corteo della destra contro il premier Sanchez
A convocare la protesta – sotto lo slogan ‘Per una Spagna Unita. Elezioni ora’ – sono stati il PP, Ciudadanos e il partito di estrema destra Vox, cioè le forze che insieme hanno dato vita alla svolta politica a destra in Andalusia. A plaza Colon si sono unite anche altre formazioni di estrema destra come Falange, España 2000 e collettivi ultrà come Hogar Social Madrid.
Tra le accuse rivolte al socialista, il dialogo con gli indipendentisti
La destra accusa Sanchez di avere “tradito” la Spagna dialogando con gli indipendentisti catalani. Il primo ministro socialista ha replicato oggi, dicendo che “il governo spagnolo lavora per l’unità della Spagna”. “Ciò che faccio, in quanto capo del governo, rispettando sempre la Costituzione, è correggere una crisi di Stato che il PP ha contribuito ad aggravare quando è stato al potere per sette anni” dal 2011 al 2018, ha detto ancora Sanchez. Ieri aveva accusato la destra e l’estrema destra di rappresentare una “Spagna in bianco e nero”.
Valls e Vargas Llosa presenti alla manifestazione
C’erano anche l’ex premier francese Manuel Valls e il premio Nobel peruviano Mario Vargas Llosa alla manifestazione di Madrid contro il governo del premier socialista Pedro Sanchez, indetta dai partiti di destra Partito popolare (PP) e Ciudadanos e da quello di estrema destra Vox. Valls, che è candidato a sindaco di Barcellona sostenuto da Ciudadanos, ha interrogato da AFPTV sulla presenza dell’estrema destra, ha assicurato che “non è lei che ha il monopolio del patriottismo e dell’amore della Costituzione”.
L’ex premier francese è candidato a sindaco di Barcellona
“Non ero a fianco dell’estrema destra. Qui, questi sono gli spagnoli che hanno voglia di difendere la Costituzione”, ha detto Valls, aggiungendo che “non bisogna lasciare il futuro del Paese nelle mani dei separatisti, dei nazionalisti e dei populisti”.
(LaPresse/AFP)