Malasanità, ago dimenticato nell’addome: risarcita dopo 56 anni

La dimenticanza riportata nella cartella medica, ma nessuno parlò

MILANO – Caso record per la malasanità italiana. Una donna è stata risarcita dopo 56 anni. Durante un’operazione nel 1962 i medici avevano dimenticato un ago di sutura nell’addome. Nessuno aveva avvisato la donna. Negli anni successivi, ha sofferto fitte improvvise, senza riuscirne a capire il motivo. Poi la scoperta nel 2000 e il lungo iter giudiziario. Adesso, finalmente, il risarcimento dopo anni di battaglie. Una prova a dimostrazione che, tutto sommato, la malasanità era attuale anche nei favolosi anni Sessanta. Per fortuna, la vita della donna, vittima, è proseguita senza particolari intoppi. Ma cosa sarebbe successo se la dimenticanza, vista e certificata dai medici all’epoca, fosse stata più grave?.

La scoperta 48 anni dopo, grazie ad una lastra

A 22 anni la donna si era recata all’ospedale per un’operazione. Qualcosa era però andato storto e un ago di sutura e rimasto nell’addome. Una dimenticanza di cui i medici si erano accorti. Infatti era riportato, con precisione, nella cartella clinica. Nessuno però, nonostante fosse a conoscenza della cosa, avvisò la donna che, una volta uscita dall’ospedale, ha continuato a vivere la sua vita. Non ne sapeva nulla. L’unico campanello d’allarme delle improvvise fitte addominali, nulla però che le impedisse di vivere una vita normale, e partorire anche due bambini. La scoperta nel 2000, quando una lastra mostrò l’ago. Da lì un lungo iter giudiziario.

Ha evitato la prescrizione ed è stata risarcita

La donna ha ovviamente avviato un procedimento legale contro la struttura sanitaria per far luce sui fatti ed essere risarcita. Non è stato facile riuscirci dopo 56 anni, quando il caso ormai rischiava di andare in prescrizione. La donna però è ruscita a trovare la cartella clinica incriminare e ad ottenere il va liberi dei giudici: per i togati, la causa poteva decorrere anche a partire dal 2000. Un caso di malasanità dal record imbattibile.

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