Milano – Dodici morti in Sicilia. Un uomo ancora disperso a Corleone. Sale a 32 vittime il bilancio dell’ondata di maltempo che da una settima ha colpito l’Italia. Pioggia e vento forte anche oggi hanno sferzato Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio, tutte regioni in cui la protezione civile ha previsto l’allerta arancione. E domani ancora allerta gialla in dieci regioni e arancione in Veneto. Nel frattempo, per fra fronte all’emergenza il premier Giuseppe Conte ha annunciato che nel prossimo Consiglio dei ministri verrano stanziati fondi per un milione di euro.
Somma che servirà per “gli interventi più urgenti per ripristinare le condizioni di vita ordinaria – ha spiegato Conte nel corso di una conferenza stampa ad Algeri, dov’era in visita ufficiale – . Sulla somma stiamo cercando di ampliare il plafond a disposizione. Nel Cdm si stanzieranno prime somme che non saranno sufficienti ma utili per i primi interventi urgenti”.
Tra le misure più urgenti, quelle per mettere in sicurezza il territorio eroso dal dissesto idrogeologico e per contrastare l’abusivismo edilizio. Proprio in una villetta costruita senza permessi che doveva abbattuta già nel 2008 sono morte 9 persone, tra cui 2 bambini. La tragedia è avvenuta sabato sera a Casteldaccia nel Palermitano, dove le acque di un fiume che era esondato hanno invaso l’immobile, uccidendo i componenti di due famiglie.
Domani si terranno i funerali a Palermo
Non si placano le polemiche per queste morti che forse si potevano evitare.”Sono decenni che gli alvei dei fiumi dei torrenti non vengono puliti. Chi doveva farlo non lo ha fatto con l’aggravante di avere tollerato che proprio nei pressi o sugli alvei di quei fiumi i privati costruissero le case di villeggiatura“, ha fatto notare il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, secondo cui la responsabilità è “di tutte le istituzioni: dalla Regione alle Province, ai Comuni. Tutti, nessuno escluso.
“Sapete che la Sicilia era l’unica regione a non avere istituito l’autorità di bacino prevista da una legge del 1989 e riproposta da una legge del 2006? Un delitto. Dopo 29 anni il mio governo l’ha costituita“. “Non ci limiteremo a disporre gli interventi di risanamento mancati per decenni – assicura – ma ci impegneremo ad individuare anche le responsabilità. La ricreazione è finita“.
Giro di vite anche sul tema dei piani regolatori
“Tra poche ore firmerò una nota ai 390 sindaci della Sicilia per diffidarli dal consentire l’uso anche temporaneo di edifici realizzati nei pressi degli alvei di fiumi e a ridosso delle coste“. Un freno all’abusivismo arriva anche dal ministro dell’Ambiente Costa, che dice “basta costruire dove non si può“. E annuncia “un piano Marshall contro il dissesto fatto in soli cinque mesi” che darà i suoi frutti. “Non sono i vincoli il problema – aggiunge -. Bisogna dire no a chi vuole costruire dove non si può, dove è pericoloso. E dire sì quando il sacrificio di un piccolo bene ambientale consenta maggiori tutele per i cittadini”.
Troppi per Costa gli abusi
“L’Italia – insiste – è estremamente fragile e si è abusato del territorio. La prevenzione non è mai entrata nei piani di governo. Adesso cambiamo passo. Contro il dissesto abbiamo stanziato oltre 6 miliardi di euro, spendibili subito, 900 milioni a triennio mettendo insieme vari fondi. La cifra è molto più di una promessa“.
Sulla vicenda interviene il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio
“Le amministrazioni di centrosinistra e centrodestra” che hanno governato la Sicilia “cosa hanno fatto e dove erano negli ultimi 10 anni? – dice – Mi fa ridere che adesso hanno scoperto l’abusivismo“. Di Maio ricorda anche “come governo abbiamo sbloccato le risorse che servivano per mettere a posto il territorio, non vogliamo più – aggiunge – che si muoia di pioggia in Italia. È chiaro che per anni è stato fatto molto poco e male, il territorio è stato abbandonato e ora ci sta presentando il conto“.