MILANO – Un’ondata di maltempo è pronta ad abbattersi sull’Italia. Accade nelle ore in cui le Marche provano a rialzarsi dall’alluvione del 15 settembre, evento che la Protezione civile regionale ha definito ‘fuori scala’ per piogge ed estensioni con la probabilità di accadere ogni mille anni. È allerta per domani a Senigallia e il Comune invita i cittadini in zona rossa a evitare “seminterrati e piano strada” e trascorrere la notte “ai piani alti”.
La Protezione civile e le Sale operative regionali hanno diramato bollettini, allerte arancioni/gialle e criticità idrogeologiche con rischi di frane e ‘piene’ su bacini di 10 Regioni (Liguria, Emilia Romagna, Campania, Toscana, Friuli Venezia-Giulia, Molise, Abruzzo, Puglia, Lazio, Marche). In mare nel Tirreno centrale ovest è in corso una burrasca – che colpirà anche nel Tirreno settentrionale – da sud forza sette e sono previsti nubifragi.
A Genova un’imbarcazione in legno è affondata oggi durante la ‘Millevele’ a causa di un’onda che ha aperto una falla nello scafo. Illesi i 5 membri dell’equipaggio. Nel frattempo è stato ancora il giorno del cordoglio per il piccolo Mattia, il cui corpo è stato trovato ieri. Il padre, Tiziano Luconi, dopo una settimana estenuante fianco a fianco delle ricerche nella speranza ogni ora più flebile di ritrovarlo in vita, lo ha salutato su Facebook pubblicando una foto assieme a lui in vespa.
“Torneremo a tirare baci – ha scritto il signor Luconi – Mattia saluta tutti. Vi vogliamo bene”. La giovane vittima è la 12esima di un evento atmosferico “fuori scala” che “ha la probabilità di accadere ogni mille anni”, come precisato dalla Protezione civile regionale delle Marche pubblicando il rapporto relativo all’alluvione. Secondo la PC marchigiana ci vuole statisticamente un millennio perché si ripresenti la probabilità che cada così tanta pioggia in intervalli di 3 e 6 ore: a Montecarotto e Serra de Conti sono scesi rispettivamente 162,4 mm e 186,4 mm, record storici dal 1929, anno in cui si è cominciato a registrare i dati.
Un arco di tempo che sarebbe dimostrato anche dall’estensione delle aree alluvionate dal fiume che hanno occupato fino terreni deposti come minimo in epoca medioevale. Non dopo mille ma dopo 9 giorni il territorio marchigiano intanto prova ad alzare la testa. È il caso di Marina Giacomel, titolare de ‘La Ginestra del Furlo’, hotel ristorante di Acqualagna (PU) devastato due giovedì fa con centinaia di migliaia di euro di danni e il fango di 20 centimetri che ha invaso gli ettari di giardino. Domani ‘La Ginestra’ proverà a guardare la luce riaprendo i battenti per la Cresima del 12enne Enrico con 30 invitati (sui 400 del pre-alluvione che la struttura può ospitare).
Il tam-tam su social e stampa dell’iniziativa ha fatto partire anche una gara di solidarietà che ha attirato le attenzione delle istituzioni che domattina, alle 11, saranno presenti in massa a tributare quello che hanno definito un “esempio della laboriosità marchigiana”. “Per noi è questione di vita”, racconta la ristoratrice a LaPresse mostrando alcune delle 500 foto di devastazione scattate nelle ore della grande pioggia e in quelle successive”. “Non ho cercato di battere un record di tempo per riaprire – conclude Marina Giacomel -: per noi è davvero l’unica possibilità”.(LaPresse)