Ucraina: Putin firma legge, pene più severe e carcere per i disertori 

FILE - In questa immagine tratta dal video diffuso dal Servizio stampa presidenziale russo, il presidente russo si rivolge alla nazione (Servizio stampa presidenziale russo tramite AP, file)

ROMA – Rifiutare la mobilitazione o disertare dalla guerra in Ucraina potrebbe costare caro ai cittadini e soldati russi. Il presidente Vladimir Putin ha, infatti, approvato emendamenti al codice penale della Federazione Russa secondo i quali i periodi di mobilitazione e la legge marziale sono riconosciuti come circostanze aggravanti nella commissione dei reati legati al codice militare. Con la nuova legge sono puniti molto più severamente i disertori e i renitenti alla leva, per cui è prevista anche la detenzione per un periodo che va dai cinque ai 15 anni.

Nello specifico, le nuove misure in caso di non esecuzione dell’ordine del comandante in tempo di guerra e rifiuto di un militare di partecipare alle ostilità, prevedono una pena fino a 10 anni di carcere. Previsto poi un periodo di detenzione fino a 15 anni per chi dovesse disertare durante la mobilitazione, la legge marziale, in tempo di guerra o in condizioni di conflitto armato o operazioni di combattimento. Putin ha anche firmato una legge che consente agli stranieri che fanno parte dei reparti militari dell’esercito russo di richiedere la cittadinanza russa anche senza un permesso di soggiorno.

In dettaglio, possono accedere a queste facilitazioni gli stranieri che hanno stipulato un contratto con le forze armate russe per un periodo di almeno un anno. La mossa, indica la volontà di rafforzare il contingente militare in Ucraina. Così come l’arruolamento degli uomini che hanno rinunciato alla cittadinanza ucraina e hanno preso il passaporto russo nelle regioni di Zaporizhzhya e Kherson, come rivelato dallo Stato maggiore della Difesa ucraina. Cambio, intanto, ai vertici del ministero della Difesa russo. Il generale Dmitry Bulgakov è stato sollevato dal suo incarico di viceministro della Difesa.

Al suo posto arriva il colonnello generale Mikhail Mizintsev, nominato viceministro della Difesa e “responsabile della logistica delle forze armate della Federazione Russa”. Una decisione che conferma l’intenzione di Putin, che manderà un messaggio al parlamento il 30 settembre, di rispondere in tutti i modi alla controffensiva di Kiev. Una reazione “pericolosa” perché l’esercito russo “è stato messo all’angolo”, ha affermato l’Alto rappresentante per gli affari esteri Josep Borrell, aggiungendo che che “se Putin dice che è ‘pronto a usare armi di distruzione’ chiarendo di non bluffare, dobbiamo prenderlo sul serio”.(LaPresse)

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