Manovra, è scontro nel governo: Di Maio difende la plastic tax

Il ministro: "Serve alla svolta ambientale. Bisogna fare, non solo parlare"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Luigi Di Maio

ROMA – La plastic tax rappresenta senza dubbio uno dei punti più importanti della nuova manovra del governo. Come era prevedibile, non sono mancate le polemiche che, di fatto, hanno portato il ministro Luigi Di Maio a difendere a spada tratto il suo operato in merito.

Il ministro Di Maio sulla plastic tax

Parole chiare per il pentastellato e, soprattutto, un attacco deciso a chi parla solo di ambiente senza agire concretamente in sua difesa: “La plastic tax – ha detto – serve a invertire la rotta. Non promuovi l’ambiente parlando, lo promuovi facendo delle scelte. I soldi di uno Stato non sono infiniti, vanno redistribuiti e la politica serve a questo, appunto, a fare delle scelte”. “Il M5S – ha proseguito – la sua scelta l’ha fatta tanto tempo fa: difendere l’ambiente, vale a dire introdurre nuovi meccanismi per rimettere la nostra economia su un binario più sostenibile e continuare a crescere”.

Parlando della manovra, il ministro dell’Economia Gualtiero ha replicato agli attacchi alla legge di bilancio difendendo le tasse su plastica, zuccheri e giganti web. Quel che sorprende è che, nonostante si tratti di una posizione condivisa dalla maggioranza di governo, all’interno della stessa non sono mancate le polemiche.

Cosa dice Matteo Renzi

“Personalmente – ha detto Matteo Renzi ho solo fatto notare che, spostando di soli due mesi il taglio del cuneo fiscale, risolviamo contabilmente molti problemi”. “Sulla plastic tax andate a chiedere a Stefano Bonaccini, che guida la prima Regione italiana per imballaggi, la stessa che andrà al voto a fine gennaio, se è d’accordo o meno con la legge sulla plastica. Ci sono tantissime soluzioni che si possono trovare evitando una stangata e magari evitando di perdere com’è successo in Umbria”. Insomma, quel che conta secondo il leader di ‘Italia viva’ è “evitare gli autogol” in modo tale da consentire all’alleanza di governo di mantenere una certa solidità.

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