ROMA – “Anche oggi Repubblica ci propina la sua balla quotidiana parlando di ‘colpo mortale all’università’ in riferimento a un presunto blocco delle assunzioni. Nulla di più falso! Il comma 208-septies della legge di bilancio in discussione alla Camera fa esplicito riferimento alle facoltà assunzionali dell’anno 2019, escludendo quindi quelle degli anni precedenti. Ciò di cui parla Repubblica ha quindi effetti veramente minimi per il mondo accademico. Ecco perché: questo comma riguarda solo i concorsi a valere sui punti organico 2019. E che in ogni caso non si concluderebbero prima della seconda metà dell’anno”. Lo affermano i deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura, Marco Bella e Alessandro Melicchio.
Nuovi sbocchi occupazionali nel settore università e ricerca
I due deputati affrontano anche l’argomenti concorsi. “Se consideriamo poi che la norma non blocca l’emanazione di concorsi, né il loro espletamento, né le nomine ma solo la presa di servizio, capiamo bene che stiamo posticipando queste ultime (e comunque solo quelle a valere sui punti organico 2019) di un paio di mesi. Nulla cambia invece per le prese di servizio maturate negli anni precedenti e le conversioni da ricercatore a tempo determinato di tipo B a professore associato, le quali insieme rappresentano la maggioranza delle assunzioni a tempo indeterminato delle università. Anche il centro studi della Camera nel dossier di accompagnamento alla manovra a pagina 248 conferma questi dati“, proseguono Bella e Melicchio.
Verso la riforma del sistema universitario nazionale
“Una cosa che i giornaloni si guardano bene dal riportare è invece l’aumento del turn over (comma 978) che per la prima volta supererà il 100% per le università virtuose negli anni 2019 e 2020, entro un limite di spesa di 25 milioni. Questo porterà oltre 220 nuovi punti organico nel sistema universitario nazionale: rispetto al numero di docenti e ricercatori già previsto dai pensionamenti, insomma, questa manovra permetterà un aumento ulteriore che può arrivare fino a 440 nuovi ricercatori”, concludono i portavoce del Movimento 5 Stelle.
(Lapresse)