Manovra, incubo ‘procedura di infrazione’: tappe ed effetti

Il parere potrebbe arrivare il 5 dicembre. A quel punto entra in scena l'Ecofin, che riunisce i ministri delle Finanze dell'Ue

AFP PHOTO / FREDERICK FLORIN

ROMA (AWE/LaPresse) – La bocciatura europea sulla manovra è arrivata e la Commissione potrebbe aprire formalmente una procedura per deficit eccessivo sull’Italia “anche entro la fine dell’anno”. Ma quali sono i prossimi step? E quali sanzioni rischia concretamente l’Italia? Per rispondere a questa domanda bisogna partire da un concetto di base: per ora Bruxelles ha solo preso la decisione di procedere nei confronti dell’Italia.

Le prossime mosse dell’Ue

Adesso spetta agli stati membri fare le proprie valutazioni entro due settimane. Le sanzioni sarebbero un unicum nella storia dell’Unione e potrebbero anche non arrivare. Al momento la prossima tappa è la valutazione del Comitato economico e finanziario del Consiglio europeo, composto da alti funzionari dei Paesi, membri e delle loro banche centrali e Bce.

Il parere potrebbe arrivare il 5 dicembre. A quel punto entra in scena l’Ecofin, che riunisce i ministri delle Finanze della Ue, che deciderà se procedere. Se dovessero essere impiegate le due settimane a disposizione, si slitterebbe alla riunione di fine gennaio, intorno al 22.

Dopo l’ok dell’Ecofin scatta la procedura

Solo dopo un eventuale ok dell’Ecofin, scatterebbe la procedura e una nuova raccomandazione per correggere la traiettoria di disavanzo e di debito.
L’obiettivo è quello di adottare misure che riducano il deficit nominale e il debito, ora quasi al 130% del Pil. Il governo sarà chiamato ad intervenire in sei mesi, o in caso di deviazioni particolarmente gravi in tre.

Cosa rischia l’Italia

Durante il 2019 l’Ue potrebbe chiedere il pagamento di una sanzione: in tal caso il nostro Paese dovrebbe accantonare un deposito infruttifero pari allo 0,2% del Pil dell’anno precedente e una volta scaduto il termine per correggere la manovra, la Commissione e il Consiglio valuterebbero l’azione intrapresa.

Le sanzioni finali? Una multa dello 0,2% del Pil aumentabile allo 0,5% in caso di reiterazione degli sforamenti. In totale quasi 9 miliardi. Al momento questi numeri rimangono sulla carta: Bruxelles invece vuole segnali concreti.

di Alessandro Banfo

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