ROMA – Per Manuel Bortuzzo, un giovane nuotatore, un ragazzo come tanti altri, la vita non sarà più la stessa. Per lui l’unica colpa quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, una ‘colpa’ che fa da sfondo ad una storia di violenza, droga e criminalità.
Le testimonianze
C’è chi racconta che Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due responsabili della sparatoria, sfrecciassero all’impazzata sullo scooter e che fossero euforici. Addirittura divertiti per quello che era successo. Intanto la loro posizione si aggrava di ora in ora. Il pubblico ministero Elena Neri e il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia contestano ai due, la cui difesa è parsa frammentaria e ricca di contraddizioni, la premeditazione con il tentato omicidio per futili motivi. Oltre che al porto abusivo d’armi. Gli inquirenti, intanto, vogliono vederci chiaro sulla rissa all’esterno del pub da cui sarebbe nata la vendetta e, quindi, il ferimento di Manuel.
Le indagini
Probabile che in quel momento fosse in itinere un summit tra bande rivali che poi è andato storto sfociano in inaudita violenza. In questa ottica, il ritorno dei due sul luogo dello scontro aveva come obiettivo quello di una vendicare la rissa e eliminare uno dei clan rivali, scambiato per Manuel. Avevano calcolato nei minimi dettagli quello che avrebbero dovuto fare i due ragazzi. Anche se, con un tasso alcolemico altissimo e forse imbottiti di droga, hanno commesso un errore gravissimo.
La vita di Manuel oggi è cambiata radicalmente. Per mano di due ragazzi come lui che hanno però scelto una strada completamente diversa dalla sua. Manuel, un nuotatore, un ragazzo perbene che è stato trasportato d’urgenza in ospedale rischiando la vita. Oggi, dopo lo choc, è lui a far forza alla mamma. Si è trovato al centro di un regolamento di conti tra clan rivali ed è per questo che il suo ferimento potrebbe presto scoperchiare un vaso di Pandora.