Maraio: “Liste targate Psi in tutti i Comuni più grandi”

Enzo Maraio

NAPOLI – Oggi dalle 10, nella sala del convento dei padri trinitari a Somma Vesuviana, si svolgerà il congresso regionale del Psi. Un’occasione per rilanciare l’azione dei socialisti che in occasione delle Amministrative presenteranno liste di partito e simbolo. A fare il punto con Cronache è il segretario dei socialisti Enzo Maraio.


Al congresso regionale del Psi qual è la linea politica da adottare per crescere e avere un peso maggiore sia a Roma che in Campania?
Il lavoro svolto da Michele Tarantino in questi anni è stato fondamentale nella costruzione di un partito che ha saputo essere sempre una forza leale del centrosinistra pur mantenendo la propria autonomia. Autonomia propositiva, in Regione così come nei Comuni, che ci ha consentito di crescere tantissimo. In Campania, così come nel resto d’Italia, il Partito socialista sta lavorando alla composizione di un’area ampia che si ispiri ai modelli più evoluti delle socialdemocrazie europee. Dopo le elezioni politiche è stato normale interrogarci sulle ragioni della sconfitta e immediatamente reagire aprendo un dibattito che ha riportato al centro la “questione socialista”. Superamento della diaspora e orizzonti comuni sono le linee guida generali. Per noi la priorità è la difesa delle fasce deboli del Paese. Le stesse che questa destra al potere ha preso di mira con provvedimenti che via via tendono a smantellare lo stato sociale.


Che tipo di alleanze metterete in campo per le prossime Amministrative? Nei grandi Comuni al voto sarete presenti col vostro simbolo?
Noi siamo aperti a tutte le forze che si riconoscono nei valori fondanti del socialismo europeo e che abbiano desiderio di costruire una proposta alternativa a questa destra. Una proposta che tenga nella giusta considerazione il welfare del Paese: sanità, scuola e soprattutto lavoro. Per noi l’alveo naturale è quello del centrosinistra ed è lì che costruiremo la nostra proposta di governo. Lo faremo come abbiamo sempre fatto in questi ultimi anni, riportando nei grandi Comuni il nostro simbolo e le nostre liste di partito. Vale la pena ricordare che il Partito socialista, in Campania, è una delle forze più radicate ed attive con tanti amministratori e una percentuale di tutto rispetto.


In consiglio regionale, a breve, si potrebbe discutere della proposta del presidente De Luca che punta al terzo mandato. Che ne pensa? Voi siete favorevoli?
La discussione sul terzo mandato è aperta. A noi non affascina la narrazione pro o contro De Luca, che pure anima il dibattito in Campania e non solo. Dobbiamo partire da un presupposto: i risultati del buon governo di De Luca e della sua amministrazione regionale. Se noi guardiamo al lavoro fatto e a quello che sarà necessario mettere in campo soprattutto con i progetti del Piano nazionale di ripresa, è chiaro che mantenere una continuità consentirebbe di essere più snelli nelle procedure, nell’attività, nel lavoro che verrà.


Ha definito vergognosa la proposta di Calderoli sull’autonomia differenziata. Ma l’opposizione dialettica, sua e di molti altri, in cosa si traduce concretamente? La maggioranza meloniana ha i numeri per approvarla…
Come ho avuto modo di dire, il testo del ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli è l’ennesimo colpo a una delle principali strutture dello Stato sociale del nostro Paese. Quella che tiene insieme l’Italia. I nodi sono due: il ddl non definisce nulla in materia di fondi sui Lep ed esautora il Parlamento da qualsiasi decisione relativa al passaggio di competenze delle materie. E in più, come avverte qualche costituzionalista, in questo ddl c’è più di una forzatura della Carta. E gli effetti si avvertiranno soprattutto su sanità e scuola. Su quest’ultima con programmi diversi da regione a regione e stipendi più alti al Nord e più bassi al Sud, le famigerate gabbie salariali, come anticipato dal Ministro Valditara. Ma darà anche il colpo di grazia al servizio sanitario nazionale facendo lievitare le diseguaglianze regionali, legittimando normativamente il divario tra Nord e Sud e violando il principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini nel diritto alla tutela della salute. Insomma uno “spezzatino” indigesto che rischia di dividere in due l’Italia. Perciò lo contrasteremo in ogni sede possibile.

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