ROMA – Il Pd punta a parte dell’elettorato pentastellato per recuperare consenso. A rivelarlo è Maurizio Martina, in un’intervista concessa al Corriere della Sera. “I loro elettori sono in grande sofferenza per l’egemonia di Salvini sul governo e per l’inefficacia del M5S – spiega il reggente dei Dem -. Io penso che noi dobbiamo riuscire a costruire con questi elettori un confronto anche perché tanti di loro arrivano dal centrosinistra”.
Roberto Fico non farà la differenza
“Io non penso che questo o quel dirigente nazionale – dice Martina riferendosi al presidente della Camera – faccia chissà che cosa. A me è molto chiaro che la scelta che hanno fatto è stata quella di consegnarsi tutti mani e piedi a Salvini. Noi vogliamo invece ricostruire un rapporto con tanti cittadini che il 4 marzo hanno dato fiducia al M5S e che si sono pentiti”.
Deriva ‘sudamericana’ per il governo gialloverde
Non è mancata la classica iperbole per descrivere i potenziali danni che il governo potrebbe arrecare al Paese. Per Martina “rischiamo una deriva sudamericana. Di Maio, Salvini e altri ministri immaginano di essere in Venezuela più che in Italia”. Un paragone pesante che forse non rende giustizia a quanto vissuto in questo periodo da milioni di venezuelani. “Lo spread è a 290. Sta salendo paurosamente. E quando sento Di Maio attaccare fantomatici mercati mi rendo conto che continuano solo a fare propaganda, e nel frattempo paga il Paese. L’aumento dello spread che si è gia consolidato in questi mesi costa agli italiani 4 miliardi di euro. E se guardo alle promesse che fanno i due vicepremier – continua – mi chiedo come stanno insieme il reddito di cittadinanza e la flat tax”.
L’opposizione idealista del Pd
“Con la manifestazione del 29 settembre noi mettiamo a disposizione una piazza per dare voce ai tanti italiani che vogliono un’alternativa a questo governo. Sto ricevendo un sacco di messaggi di interesse anche da persone fuori dal Pd”. Verrebbe da chiedersi dov’era finito tutto questo larghissimo consenso appena 6 mesi fa.
Capitolo congresso
Martina si è poi focalizzato sui temi su cui verterà il prossimo congresso nazionale del Pd. “Dal punto di vista progettuale è aperto – ha dichiarato -. Abbiamo detto che faremo le primarie prima delle Europee e questo sarà. Dopodiché noi dobbiamo collegare questo lavoro di riprogettazione del Pd ai bisogni degli italiani. Dobbiamo evitare qualsiasi discussione autoreferenziale che ci chiude nei nostri spazi e non ci apre al Paese”.
Il rapporto con il governatore del Lazio Zingaretti
Per Franceschini l’attuale segretario dovrebbe presentarsi alle Primarie con Zingaretti, e non contro di lui. Martina per ora non ha fugato i dubbi: “Io adesso faccio il segretario ho una responsabilità e la voglio esercitare fino in fondo dando il massimo. Poi, quando avremo tempi e modalità della scelta del segretario, ciascuno farà le sue valutazioni e ci ragioneremo”.