Pd, la deriva di Martina: “Italia come il Venezuela”

L'attuale segretario Dem ha paragonato la situazione del nostro paese a quello sudamericano: "Lo spread è costato agli italiani 4 miliardi di euro".

Foto LaPresse - Stefano Porta 09/05/2017 Rho Pero Milano ( Ita ) Cronaca Allo Spazio Give me Five Matteo Renzi incontra le Startup durante Seeds and Chips in Fiera Nella foto: Matteo Renzi e Maurizio Martina incontrano le StartUp

ROMA – Il Pd punta a parte dell’elettorato pentastellato per recuperare consenso. A rivelarlo è Maurizio Martina, in un’intervista concessa al Corriere della Sera. “I loro elettori sono in grande sofferenza per l’egemonia di  Salvini sul governo e per l’inefficacia del M5S – spiega il reggente dei Dem -. Io penso che noi dobbiamo riuscire a costruire con questi elettori un confronto anche perché tanti di loro arrivano dal centrosinistra”.

Roberto Fico non farà la differenza

“Io non penso che questo o quel dirigente nazionale – dice Martina riferendosi al presidente della Camera – faccia chissà che cosa. A me è molto chiaro che la scelta che hanno fatto è stata quella di consegnarsi tutti mani e piedi a Salvini. Noi vogliamo invece ricostruire un rapporto con tanti cittadini che il 4 marzo hanno dato fiducia al M5S e che si sono pentiti”.

Deriva ‘sudamericana’ per il governo gialloverde

Non è mancata la classica iperbole per descrivere i potenziali danni che il governo potrebbe arrecare al Paese. Per Martina “rischiamo una deriva sudamericana. Di Maio, Salvini e altri ministri immaginano di essere in Venezuela più che in Italia”. Un paragone pesante che forse non rende giustizia a quanto vissuto in questo periodo da milioni di venezuelani. “Lo spread è a 290. Sta salendo paurosamente. E quando sento Di Maio attaccare fantomatici mercati mi rendo conto che continuano solo a fare propaganda, e nel frattempo paga il Paese. L’aumento dello spread che si è gia consolidato in questi mesi costa agli italiani 4 miliardi di euro. E se guardo alle promesse che fanno i due vicepremier – continua – mi chiedo come stanno insieme il reddito di cittadinanza e la flat tax”.

L’opposizione idealista del Pd

“Con la manifestazione del 29 settembre noi mettiamo a disposizione una piazza per dare voce ai tanti italiani che vogliono un’alternativa a questo governo. Sto ricevendo un sacco di messaggi di interesse anche da persone fuori dal Pd”. Verrebbe da chiedersi dov’era finito tutto questo larghissimo consenso appena 6 mesi fa.

Capitolo congresso

Martina si è poi focalizzato sui temi su cui verterà il prossimo congresso nazionale del Pd. “Dal punto di vista progettuale è aperto – ha dichiarato -. Abbiamo detto che faremo le primarie prima delle Europee e questo sarà. Dopodiché noi dobbiamo collegare questo lavoro di riprogettazione del Pd ai bisogni degli italiani. Dobbiamo evitare qualsiasi discussione autoreferenziale che ci chiude nei nostri spazi e non ci apre al Paese”.

Il rapporto con il governatore del Lazio Zingaretti

Per Franceschini l’attuale segretario dovrebbe presentarsi alle Primarie con Zingaretti, e non contro di lui. Martina per ora non ha fugato i dubbi: “Io adesso faccio il segretario ho una responsabilità e la voglio esercitare fino in fondo dando il massimo. Poi, quando avremo tempi e modalità della scelta del segretario, ciascuno farà le sue valutazioni e ci ragioneremo”.

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