Mattarella, Grillo e Salvini: i tre volti di inizio anno

Il richiamo alla bontà del presidente e all’umanità del comico

ROMA – Dall’umanesimo del presidente Sergio Mattarella al ‘nichilismo attivo’ di Beppe Grillo fino al trionfalismo del vicepremier Matteo Salvini: sono questi i tre volti di inizio anno. Ruoli e personalità diverse espresse in discorsi e contro-discorsi alla nazione.

Il Capo dello Stato

E’ stato il primo a parlare ai cittadini a reti unificate. Il suo discorso è stato un invito a promuovere e seguire i buoni sentimenti: “Nessuna tassa sulla bontà” , ha detto riferendosi al settore del No profit penalizzato dalla manovra di bilancio approvata con la fiducia da qualche giorno.

Quel che è successo non si ripeta

Ma le sue parole sono state anche un richiamo al governo giallo-verde e a tutte le forze politiche. “Ho promulgato la legge di Bilancio nei termini utili a evitare l’esercizio provvisorio – ha spiegato – Ma la grande compressione dell’esame parlamentare e la mancanza di un opportuno confronto con i corpi sociali richiedono adesso un’attenta verifica dei contenuti del provvedimento. Mi auguro che il Parlamento, il governo, i gruppi politici trovino il modo di discutere costruttivamente su quanto avvenuto; e assicurino per il futuro condizioni adeguate di esame e di confronto”.

Il contro-discorso

In contemporanea al discorso del presidente Mattarella l’inizio del contro-discorso di Grillo che ha scelto di comparire sullo schermo sottoforma di ‘avatar’ muscoloso, con la testa piccola. Surrealismo, nichilismo attivo, futurismo. Tanti i richiami e tante le letture possibili compresa la ‘supercazzola’ ai suoi. “Ho diviso mente e corpo – ha esordito – Il mio corpo è un sogno ed è dai sogni che dovremo ripartire”. E ancora “Ho frammenti di umanità che non voglio perdere. Rimanete umani, siate umani – ha concluso Grillo – Ho attivato un algoritmo per gli auguri, sul tasto del vostro computer comparirà auguri a te e alla tua famiglia. In alto i cuori se li avete ancora“. Parole rievocative?

La leggerezza salviniana

A ognuno il suo discorso, anche il vicepremier leghista Salvini ha detto la sua. Le parole scelte sono state: sicurezza, diritto alla legittima difesa, meno sbarchi. “L’Italia – ha sostenuto – ha ritrovato finalmente orgoglio e dignità. Il bello deve ancora venire”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome