Mediobanca, utile in calo nel III trimestre. Ma meglio del previsto

Gian Mattia D'Alberto / LaPresse

MILANO – Risultati nel complesso soddisfacenti, secondo l’amministratore delegato Alberto Nagel, quelli messi a segno nei primi nove mesi dell’esercizio 2018-2019 da Mediobanca. Il terzo trimestre ha visto l’utile netto scendere a 175,5 milioni di euro, dato che porta il totale 626 milioni, l’8,2% in meno rispetto a un anno fa. Entrambe le cifre si presentano però al di sopra di quanto previsto dal consensus degli analisti interpellati dalla stessa banca, che avevano anticipato un risultato da 165 milioni negli ultimi tre mesi e di 615 milioni nel computo complessivo.

“I nove mesi si sono chiusi per noi col livello più alto di ricavi, di risultato operativo e di ritorno sul tangible book”, ha evidenziato il numero uno di piazzetta Cuccia in conference call con i cronisti delle agenzie, segnalando che sul fronte dei ricavi in particolare la velocità di crociera raggiunta – un +5% – dovrebbe essere mantenuta fino alla fine dell’esercizio. Lo stesso Nagel ha quindi voluto porre l’accento sull’importanza della partnership stretta nel corso dell’ultimo trimestre con la boutique di alta qualità francese Messier Maris. “L’unione con loro – ha spiegato – dà rafforzamento al ciclo di valore di Mediobanca”.

Un dossier allo studio, ha quindi affermato il top manager, è quello relativo alla società del private banking e dell’asset management Kairos. “E’ una situazione che stiamo esaminando. Ma solo nella prospettiva, se possibile, di fare accordo con management team basato su progetto industriale forte”, ha chiarito Nagel, puntualizzando che si tratta di una “società di persone” il cui management “ha un ruolo essenziale”.

Nessun interesse invece per Fineco, da cui si sta disimpegnando Unicredit

“E’ una società di cui ammiriamo l’amministratore delegato e il tipo di business. Ma su cui non abbiamo alcun tipo di progetto o di dossier”, la sintesi dell’amministratore delegato. La giornata di Borsa non ha dato infine soddisfazioni all’istituto di credito, il cui titolo ha ceduto il 2,68% a 8,99 euro, in un contesto comunque fortemente negativo per l’azionario, in scia alle preoccupazioni dei mercati.
(AWE/LaPresse)

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