MESSINA (LaPresse) – Tragedia a Messina. Due fratellini di 10 e 13 anni morti. Sono rimasti intrappolati in un incendio divampato in un appartamento al primo piano di uno stabile in cui viveva una famiglia di sei persone. È successo nella notte, intorno alle 4, in via dei Mille, nel centro storico di Messina.
La tragedia di Messina.
Le fiamme, partite a quanto pare dalla cucina, si sarebbero propagate rapidamente per la presenza di soppalchi e pavimenti in legno. I genitori e altri due figli di 5 e 8 anni sono riusciti a salvarsi, ma per gli altri due non c’è stato nulla da fare. La polizia ha avviato le indagini, coordinate dalla Procura, per capire la causa del rogo. L’ipotesi più accreditata è il cortocircuito. Esclusa, invece, la perdita di gas.
Una vicina ha dato l’allarme.
L’allarme è stato dato da una vicina di casa della coppia, Gianmaria Messina, 38 anni, e Chiara Battaglia, 39, titolari di un negozio nella città siciliana. L’uomo è riuscito a trarre in salvo i bimbi più piccoli, ma non ce l’ha fatta a portare al sicuro gli altri due, Raniero di 10 anni e Francesco Filippo, 13, che avrebbe dovuto sostenere gli esami di terza media. Quest’ultimo, secondo il racconto dei testimoni, ha anche cercato di salvare la vita l’altro. Ma c’era tanto fumo e il fuoco, che ha distrutto in poco tempo la casa, ha ucciso entrambi. I vigili del fuoco sono intervenuti con 11 mezzi e hanno evacuato lo stabile. Tutti e quattro i sopravvissuti sono stati portati in ospedale per controlli.
La testimonianza del parente e vicino di casa.
“Noi abbiamo un sentito un rumore, grida nelle scale. Non ho aperto subito la porta, perché mi dava l’impressione che stessero giocando. Alle 4 del mattino? Non capivo che erano le 4 del mattino. So soltanto che ho sentito il rumore. Non c’è stato nessun botto, non c’è stata un’esplosione e il gas è da escludere“, ha raccontato in mattinata ai cronisti Fernando Rizzo, parente e vicino di casa della famiglia, ancora scosso.
“Ho aperto la porta. Loro – ha aggiunto – mi si sono precipitati di sopra, gridando. Adesso non ricordo, ma mi sembra che Chiara abbia detto: ‘C’è mio figlio sotto, c’è mio figlio sotto, scendi, scendi’. Sono stati momenti assurdi, perché tu passi dal letto a una situazione che non saprei descrivere”. “Loro avevano questo soppalco. Quindi, diceva il capo squadra dei vigili del fuoco, potrebbe essere stato un cortocircuito probabilmente legato alla lavatrice, alla lavastoviglie o al frigorifero. C’era tanto fumo“. Letale, insieme alle fiamme, per Raniero e Francesco Filippo.
di Luca Rossi