Migranti, blitz dogana francese a Bardonecchia: scoppia polemica

Milano, 31 mar. (LaPresse) – C’è chi parla di un ‘atto di forza’. Chi la definisce ‘un’arrogante intimidazione’. La Farnesina intanto chiede spiegazioni al governo francese, in quello che sembra essere diventato un incidente diplomatico internazionale.

I FATTI – Venerdì sera, intorno alle 21 a Bardonecchia, nel torinese, alcuni uomini della dogana francese, armati, sono entrati senza permesso nella sala gestita dal Comune di Bardonecchia, vicino alla stazione dove operano i volontari della Rainbow4Africa per dare assistenza ai migranti respinti dalla Francia e quelli che tentano la traversata al confine. Alla sala hanno accesso solo gli operatori e i mediatori culturali del Comune ma gli agenti francesi sono comunque entrati obbligando un migrante, di colore, a sottoporsi al test antidroga delle urine. Un esame risultato negativo, come fanno sapere alcuni volontari.

A denunciare il blitz è stata la stessa ong lamentando “la grave ingerenza, inaccettabile, all’operato dell’ong e delle istituzioni italiane”. “Un presidio sanitario è luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra. – ha scritto l’ong in un post su Facebook – Rainbow4Africa agisce secondo principi inviolabili: indipendenza, neutralità, imparzialità e umanità. L’azione degli agenti della Dogana Francese viola tali principi. Il comportamento adottato nei confronti del ragazzo nigeriano appare irrispettoso dei diritti umani”.

I volontari presenti hanno anche provato a chiedere spiegazioni agli agenti, ma senza successo. Per questo dell’accaduto sono stati informati il prefetto di Torino Renato Saccone e l’assessore regionale alle pari opportunità Monica Cerutti.

“Riteniamo questi atti delle ignobili provocazioni. Abbiamo fiducia nell’operato delle istituzioni e della giustizia italiana, che sono state investite della responsabilità di attuare i passi necessari verso la Francia. Il nostro unico interesse rimane assicurare rispetto dei diritti umani dei migranti”, ha spiegato il dottor Paolo Narcisi, presidente di Rainbow4Africa. A lui si aggiunge l’avvocato Lorenzo Trucco, presidente di Asgi: “Ritengo che quanto accaduto sia una gravissima violazione non solo di quel sistema dei diritti umani che dovrebbe contraddistinguere l’Europa, ma anche una violazione dei principi basilari della dignità umana, intollerabile nei confronti di persone venute per richiedere protezione. Si valuterà pertanto ogni possibile azione per contrastare simili comportamenti”.

LE REAZIONI – Come prevedibile, le reazioni della politica non sono tardate. Dal Pd alla Lega a Fratelli d’Italia l’irruzione degli agenti francesi suscita sdegno e rabbia. “Abbiamo chiesto spiegazioni al governo francese e all’ambasciata di Francia a Roma e attendiamo a breve risposte chiare, prima di intraprendere qualsiasi eventuale azione”, riferiscono fonti della Farnesina, mentre Matteo Salvini provoca: “Altro che espellere i diplomatici russi, qui bisogna allontanare i diplomatici francesi!

Con noi al governo l’Italia rialzerà la testa in Europa, da Macron e Merkel non abbiamo lezioni da prendere; i nostri confini ce li controlleremo noi”. I fatti di Bardonecchia sono gravi. Così di certo non si fa la nuova Europa” afferma Maurizio Martina, segretario reggente del Partito democratico, su Twitter.

Sulla stessa linea l’ex premier Enrico Letta: “Irruzione polizia francese a Bardonecchia è l’ennesimo errore su questione migranti. Poi in Europa si stupiscono dell’esito elettorale in Italia!”. “Il comportamento degli agenti francesi a Bardonecchia è stato gravissimo. L’Italia chiami Macron e gli ricordi che qui nessun agente straniero può venire a far valere la propria autorità.

Siamo un Paese sovrano non una provincia della Francia. I campioni delle urine li prendano nei bagni francesi o ne segnalino la necessità alle nostre forze dell’ordine”, dice il parlamentare europeo Daniele Viotti, che aggiunge:” esiste un piano politico che deve prevalere e che va oltre qualsiasi accordo tra Italia e Francia che gli agenti francesi possano richiamare come giustificazione.

La costante aggressività della polizia francese (che ha avuto il picco ieri, ma è ormai un dato) ha una evidente copertura da parte del proprio governo che, a parole, si dichiara solidale con l’Italia nell’affrontare la questione migranti e profughi, mentre, di fatto, costruisce muri, come Ungheria, Polonia e Slovacchia”. “A Bardonecchia, Oulx, Claviere e Monginevro, dove sono stato mercoledì e giovedì, proprio per vedere coi miei occhi cosa stesse succedendo, – spiega l’europarlamentare – da un lato ho trovato serietà, preparazione e umanità da parte dei sindaci, delle ong impegnate e dei cittadini, dall’altro arroganza e crudeltà.

L’atto di ieri è una intimidazione vera e propria e una provocazione. Le forze dell’ordine italiane presidiano e tutelano la Valle in modo efficace da anni. Qui c’è solo bisogno di più Europa”. Giuseppe Civati di Possibile è convinto che “il governo abbia il dovere di protestare contro il blitz degli agenti francesi nella sede di Bardonecchia della Rainbow4Africa. Si tratta di un’azione molto grave nei confronti di un Paese confinante.

Ma soprattutto è un’intollerabile intimidazione verso chi offre assistenza ai migranti. Il rispetto dei diritti umani è stato calpestato oltre ogni immaginazione. E questo è inaccettabile”. “Non siamo la toilette di Macron – aggiunge la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli – Il comportamento degli agenti francesi a Bardonecchia è stato gravissimo. L’Italia chiami Macron e gli ricordi che qui nessun agente straniero può venire a far valere la propria autorità “Si tratta di una mancanza di rispetto inaudita verso l’Italia ed un precedente inammissibile.

Siamo contrari a questa gestione del problema profughi da parte di un’Europa lavativa – ha aggiunto – Sappiamo peraltro che, dietro le richieste di asilo, c’è troppe volte il tentativo di eludere la normativa sull’immigrazione clandestina. Ma dopo il danno di essere lasciati soli, non assisteremo pure alla beffa di essere usati come la loro toilette”.

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