Migranti, Facebook blocca la sponsorizzazione di un evento ad Alessandria

Secondo quanto riportato dall'Associazione radicale Adelaide Aglietta, Facebook avrebbe ripetutamente bloccato la sponsorizzazione dell'evento 'Per un'Europa senza muri'

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Foto LaPresse/Stefano Cavicchi

MILANO (LaPresse) – Migranti, Facebook blocca la sponsorizzazione di un evento ad Alessandria. Secondo quanto riportato dall’Associazione radicale Adelaide Aglietta, Facebook avrebbe ripetutamente bloccato la sponsorizzazione dell’evento ‘Per un’Europa senza muri’. Previsto il 14 settembre ad Alessandria. Secondo il social network la sponsorizzazione dell’evento conterrebbe termini volgari. A un primo approfondimento “si è compreso che il termine in questione era ‘Ass.’. Che per noi era ovviamente l’abbreviazione della parla associazione. E per loro un termine volgare in inglese”, riferisce l’associazione. Dopo aver scritto nuovamente la parola per esteso, però, il blocco non è stato disattivato. Poiché la piattaforma continua a motivare la decisione facendo riferimento alla presenza di “termini volgari. Che di tutta evidenza non ci sono e non ci sono mai stati”, continua l’associazione.

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“Facebook, il luogo dove chiunque può insultare chiunque da profili veri o falsi. Dove molto spesso si esplicitano le peggiori frustrazioni e sfoghi. Dove rimbombano fino all’inverosimile notizie palesemente false. Impedisce la sponsorizzazione di un evento umanitario che ha l’obiettivo di contrastare chi oggi in Italia preferisce non vedere chi affoga nel Mediterraneo. Piuttosto che salvare vite dall’annegamento o dalle torture dei Lager libici”, dichiara Igor Boni, coordinatore dell’Associazione radicale Adelaiade Aglietta.

Le dichiarazioni del presidente Boni

“La motivazione della presenza di termini volgari nel testo – continua Boni – è ridicola, falsa e, questa sì, volgare. Il fatto che, dopo due giorni di dibattito surreale tra chi promuove l’evento e una macchina che costruisce risposte automatiche, non si sia arrivati all’ovvio, alla constatazione della assenza di qualsiasi volgarità nel testo, la dice lunga su Facebook. Trovo inaccettabile che in un Paese dove la responsabilità è personale ci si debba confrontare con gli automatismi di algoritmi ignoranti e mal impostati”.

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