Roma (LaPresse) – “Se dovessi fare una carta d’identità falsa e dovessi farla per salvare una vita, sarebbe mio dovere farlo. Una cosa sono le leggi degli uomini, un’altra le leggi morali”. Il sindaco di Cerveteri ha testimoniato la sua solidarietà a Domenico Lucano. E ha aggiunto “Lucano ha trasmesso nel mondo un’idea dell’Italia accogliente un modello da copiare”. Così ad Agorà Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri, RM.
Ieri il sindaco di Cerveteri si è autodenunciato per disobbedienza civile
“Dopo l’arresto del sindaco di Riace, Mimmo Lucano, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nella mia veste di sindaco di Cerveteri e di coordinatore nazionale di Italia in Comune, ho deciso di autodenunciarmi per lo stesso reato. Se serve la disobbedienza civile di un Sindaco per mettere in pratica la solidarietà e l’accoglienza ci dichiariamo tutti colpevoli e complici. E invito tutti i primi cittadini impegnati in difesa dei valori della Costituzione italiana a seguire questa strada”.
A annunciare l’iniziativa è Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri, in provincia di Roma, e coordinatore nazionale di Italia in Comune. “Fermo restando la nostra fiducia nei confronti della magistratura, il sindaco di Riace ci sembra la vittima sacrificale sull’altare del salvinismo che vuole attaccare un modello di integrazione vincente. Sperando di macchiarlo e rovinarne l’esempio che ha dato in questi anni in Italia e nel mondo”, osserva Pascucci.
“Quell’isola felice che è Riace, in cui vivono in perfetta sintonia popoli e culture differenti, non può essere sporcata pubblicamente. Tacciandola di un reato come quello dell’immigrazione clandestina che solitamente colpisce gli scafisti che lucrano sulla pelle dei migranti. Invito tutti i sindaci che come Mimmo Lucano credono nell’accoglienza ad autodenunciarsi. E a rendere pubbliche tutte le iniziative che hanno messo in campo a favore dell’accoglienza e dell’integrazione”, spiega il primo cittadino di Cerveteri.