Migranti, sindaco Modena a Lamorgese: “Con i minori non accompagnati situazione insostenibile”

"Il Comune di Modena sta affrontando una situazione non più sostenibile per quanto riguarda la gestione del flusso di arrivi di minori stranieri non accompagnati. È pertanto indispensabile ottenere il loro ricollocamento nella più ampia rete Sai"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

MODENA – “Il Comune di Modena sta affrontando una situazione non più sostenibile per quanto riguarda la gestione del flusso di arrivi di minori stranieri non accompagnati. È pertanto indispensabile ottenere il loro ricollocamento nella più ampia rete Sai”. Lo ha scritto Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, in una lettera indirizzata al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, “auspicando valutazioni e interventi da parte del ministero e del governo”. Il primo cittadino si è rivolto al ministro dopo aver approfondito il problema in prefettura, in Regione e con la Rete Sai (già il 1° settembre era stata inviata una nota formale al servizio centrale per chiedere il ricollocamento dei minori arrivati dal mese di luglio). Nell’ambito di contratti di servizio, il Comune della città emiliana è titolare di 74 posti di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, in regime sia di pronta accoglienza (con 10 posti), sia di seconda (con 64 posti) e, contrattualizzando alcuni posti aggiuntivi tramite singole procedure, a Modena sono sempre stati accolti, nel corso dell’anno, un centinaio di minori stranieri. Secondo quanto riportato dal Comune, dal luglio 2021, il flusso di arrivi di Msna sarebbe aumentato progressivamente: con 83 minori stranieri, Modena oggi ne avrebbe in carico 155 in totale, il doppio rispetto ai posti autorizzati e contrattualizzati. “È chiaro che si tratta di numeri così rilevanti da stravolgere l’intero sistema di accoglienza, con il rischio di innescare anche tensioni sociali nei contesti in cui sono collocati, oltre che nelle comunità d’accoglienza – ha aggiunto Muzzarelli -. È indispensabile, per questa amministrazione, ottenere il ricollocamento di un numero significativo di minori nella più ampia rete Sai, oltre che ottenere il rimborso delle maggiori spese, anche sanitarie, già sostenute. Solo per il periodo luglio-settembre si stima siano circa 300mila euro”.

LaPresse

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