Milan, Gattuso si fida della Juve: “Pensiamo al nostro orgoglio”

In quanto a scelte di formazione, i rossoneri dovrebbero ripartire dagli stessi undici scesi in campo dall'inizio sabato scorso al Franchi di Firenze

Foto LaPresse - Spada in foto: Gennaro Ivan Gattuso

MILANELLO – Il Milan padrone del proprio orgoglio, la fiducia nella buona fede e nella correttezza della Juventus contro l’Atalanta. Sono stati questi i due capisaldi della conferenza stampa della vigilia di Milan-Frosinone. Il giorno dopo il 25esimo anniversario della Finale di coppa dei Campioni vinta ad Atene contro il Barcellona di Cruyff, potrebbe esserci l’ultima recita di Ignazio Abate e Cristian Zapata. Il condizionale è legato al fatto che, in caso di qualificazione Champions League, le situazioni dell’esterno campano e del difensore centrale colombiano potrebbero ancora essere riviste. Intanto la risposta alla domanda su Abate, del quale Gattuso è stato compagno di squadra nei suoi ultimi tre anni rossoneri, ha fatto commuovere il tecnico calabrese.

Gattuso alla vigilia di Milan-Frosinone

Alla vigilia di Milan-Frosinone, partita che 3 anni orsono i rossoneri pareggiarono 3-3 a San Siro, il primo tributo di Ringhio è stato per i tifosi rossoneri: “Domani supereremo un milione di tifosi accorsi a San Siro nel corso della stagione, bisogna dire un milione di volte grazie. Sono dati incredibili, abbiamo fatto momenti bene ed altri meno a livello sportivo, mancano ancora due giornate e ci stiamo giocando l’obiettivo. Speriamo di chiudere bene e dare qualche soddisfazione in più”. Poi è toccato ad Allegri: “Parlano i numeri e i trofei per lui, la sua storia. Il rapporto che ci lega è unico, lo conosco da quando ero un ragazzino che non aveva nemmeno un filo di barba in faccia, abbiamo vinto un campionato di B insieme e non volevano nemmeno darmi il premio in società e ci pensò lui. Tante storie, tante litigate, tanti abbracci, alti e bassi con lui ma è una persona vera”.

L’undici rossonero

In quanto a scelte di formazione, il Milan dovrebbe ripartire dagli stessi undici scesi in campo dall’inizio sabato scorso al Franchi di Firenze. Con Abate nei quattro di difesa e con Borini nei tre davanti, ma soprattutto con Suso e Calhanoglu liberi di accentrarsi e di provare a far male. Il grande atteso domani a San Siro è anche e soprattutto Kris Piatek: “L’ho visto bene, come in tutte le altre settimane. Deve pensare al bene della squadra, deve mettere tutto quello che ha e non pensare al suo orticello”. C’è spazio anche, cambiando argomento, per togliersi un sassolino… “È un giocatore importante Suso. Eravate voi giornalisti che chiedevate di metterlo fuori, ma se guardo i numeri ha segnato e raggiunto 10 assist. Era da un decennio che al Milan qualcuno non arrivava ad una simile cifra. Può avere alti e bassi, è normale, ma per come gioca è importantissimo per noi”.

Il Milan è ancora in corsa per la Champions

Dopo aver vinto una sola gara nel mese di aprile, il Milan è già a quota 2 successi nel mese di Maggio. Una media sulla quale insistere per continuare a sognare di poter centrare l’obiettivo: “In questo momento non dobbiamo guardarci indietro, la fatica che abbiamo fatto e i risultati che non arrivavano con pochi punti raccolti. L’Atalanta non si è mai fermata e ha continuato, ci abbiamo messo del nostro perdendo punti, ma fanno un calcio che interpretano in pochi. Se arriverà in Champions sarà un traguardo meritato”. Innegabile l’importanza, a livello di confronto in diretto, di Juventus-Atalanta: “Noi siamo padroni del nostro orgoglio. Non perdiamo tempo a perdere energie guardando altrove. Affronteremo un Frosinone già retrocesso che verrà a San Siro per giocarsela, pensiamo al nostro orgoglio e a fare più punti possibili”.

(LaPresse/di Mauro Suma)

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