Milano, su Airbnb case in housing sociale: il Comune rescinde il contratto

Case per i poveri affittate su Airbnb.

Case per i poveri affittate su Airbnb. È successo a Milano dove il Comune ha deciso di rescindere il contratto d’affitto a un inquilino che ha violato le regole dopo la denuncia pubblicata da LaPresse lo scorso 27 settembre. “Abbiamo deciso di intervenire immediatamente perché riteniamo non accettabile l’utilizzo irregolare degli appartamenti destinati all’affitto a canone convenzionato o alla vendita convenzionata – spiega Pierfrancesco Maran, assessore alla Casa -. È una vicenda che viola le regole e lo spirito dell’housing sociale, per questo manterremo alta l’attenzione se dovessero emergere nuovi casi”. La decisione -fa sapere Palazzo Marino – è stata presa attraverso la piena collaborazione con Redo Sgr, la società che gestisce gli immobili di Merezzate, dove è scoppiato il caso, dedicati agli affitti a canone convenzionato.

Da settimane su Airbnb venivano pubblicati annunci per l’appartamento di via Eugenio Colorni 4. Affittato per una settimana a 1.484 euro. È quello che avrebbe pagato (fra il 2 e l’8 ottobre) una coppia con un figlio che avesse deciso di alloggiare nel ‘Nuovissimo appartamento di lusso Milano – Metro Rogoredo’ prenotato sul sito del colosso internazionale degli affitti brevi. Il distretto in housing sociale di ‘Redo Merezzate’ da oltre 400 alloggi a Rogoredo Santa Giulia è stato però costruito anche con fondi di Cassa Depositi e Prestiti su aree pubbliche per ospitare (in proprietà e in locazione) il ceto medio impoverito della città che fatica sul mercato immobiliare milanese. I prezzi dell’edilizia convenzionata sono intorno o inferiori a 3mila euro al metro quadrato e gli affitti 500 euro/mese di media più spese. La Convenzione con Palazzo Marino vieta agli inquilini che entrano, attraverso un meccanismo di graduatorie pubblico-private basate su vari indicatori anche di reddito, di rivendere o mettere a reddito gli appartamenti.

C’è almeno un secondo caso per il quale sono attualmente in corso le verifiche dell’Amministrazione. L’appartamento in questione è stato infatti acquistato dall’inquilino a prezzo convenzionato e poi affittato irregolarmente per locazioni turistiche e brevi.

Rogoredo non è l’unico episodio di case in social housing su Airbnb, secondo quanto aveva riferito a LaPresse Francesca Pizzagalli, amministratrice di condominio della Quorum srl, che lavora in diversi quartieri di housing sociale. Altri si sono verificati al ‘social village’ di Cascina Merlata, il quartiere costruito da EuroMilano accanto all’ex area Expo per riutilizzare il Villaggio delle Delegazioni straniere dell’Esposizione Universale 2015. A Cascina Merlata gli alloggi in questione su Airbnb non sono di proprietà degli inquilini ma dati in affitto e per questo le segnalazioni sono state inoltrate a Investire, la Sgr che gestisce il Fondo immobiliare ‘Housing sociale Cascina Merlata’ sottoscritto da Cdp Incvestimenti Sgr (Fondo Investimenti per l’Abitare), la Cassa nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Dottori Commerciali e la Cassa Nazionale Previdenza dei Ragionieri, con un investimento immobiliare da 11 edifici a torre per 516 alloggi.

Di Francesco Floris

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