Moda: Prada punta a 4,5 miliardi di ricavi. L’ad Bertelli: “Creeremo crescita”

Prada prevede di raggiungere nel medio termine vendite pari a 4,5 miliardi di euro, il 40% in più rispetto ai 3,2 miliardi del 2019 pre-pandemia, mentre l'ebit si attesterà al 20% dei ricavi.

MILANO– Prada prevede di raggiungere nel medio termine vendite pari a 4,5 miliardi di euro, il 40% in più rispetto ai 3,2 miliardi del 2019 pre-pandemia, mentre l’ebit si attesterà al 20% dei ricavi. Con questi obiettivi il marchio della moda, quotatosi nel 2011 alla Borsa di Hong Kong, si è presentato agli investitori al Capital Markets Day, con “un aggiornamento sulla strategia di crescita nel lungo periodo e sulle azioni intraprese per rispondere alle esigenze di un mercato del lusso in continua evoluzione”.

Sempre nel medio periodo, il colosso italiano quotato a Hong Kong punta inoltre a un’incidenza delle vendite online pari al 15% di quelle retail e a incrementare la produttività dei negozi diretti del 30-40%.

E’ stato Patrizio Bertelli, amministratore delegato di Prada, a tracciare la road map al Capital Markets Day: “Il Gruppo esprime una visione concettuale e pioneristica della moda. In un momento di cambiamento culturale e sociale come quello attuale, il lusso deve continuare a evolvere coerentemente con il mercato. La fluidità dei nostri dialoghi e delle nostre prospettive ci permettono di reinterpretare continuamente l’idea di lusso. Con rilevanza, sostenibilità ed incisività genereremo crescita nel lungo periodo”.

Nel corso dell’investor day, che si è svolto alla Fondazione Prada di Milano, l’imprenditore ha elencato i cinque punti chiave della crescita futura del gruppo. “Mantenere una visione e un’identità distintiva, puntare su stile, qualità e unicità, focalizzarsi sulla distribuzione diretta, investire sul know how e sull’integrazione verticale e, non ultimo, aumentare l’impegno nella sostenibilità, oltre che nelle persone e nelle infrastrutture”.

I dati finanziari parlano di una realtà imprenditoriale che registra inoltre una “posizione finanziaria netta prossima allo zero alla fine di settembre 2021 e una forte generazione di cassa e ulteriore miglioramento del Capitale Circolante Netto”, dopo avere visto scendere i ricavi a 2,42 miliardi nel 2020 a causa dei lockdown globali.

Oltre all’obiettivo del gruppo a medio termine di aumentare del 30% le vendite a metro quadro, c’è anche all’orizzonte far crescere al contempo l’e-commerce. Anche perché per Prada “continua la forte crescita del canale online: oltre 400% nel terzo trimestre 2021 su analogo periodo del 2019, pre Covid.

Dopo l’acquisto di Filati Biagioli Modesto con Zegna, che come disse l’ad si inseriva nella filosofia del “controllo diretto di tutta la filiera per garantire una qualità senza compromessi in ogni singola fase del processo produttivo”, il gruppo ora non esclude nuove acquisizioni nella manifattura, per portare avanti un integrazione verticale della filiera produttiva, con fabbriche “sostenibili per lavoratori e ambiente”.

Il Gruppo timonato da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli agli investitori ha annunciato anche “un piano ambizioso verso il raggiungimento degli obiettivi a emissioni-zero e la nomina di due esperti in materia Esg che entreranno a far parte del Consiglio di amministrazione garantendo così una maggiore parità di genere”.

I nuovi amministratori contribuiranno ai prossimi passi della strategia di sostenibilità del Gruppo e faranno parte di un comitato ESG di nuova costituzione insieme a Lorenzo Bertelli, Head of Corporate Social responsibility. Si tratta di Pamela Culpepper, Founding Member of Have Her Back Consulting e Anna Maria Rugarli, Corporate Sustainability Vice President of Japan Tobacco International.

Di Laura Carcano

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