FIRENZE (AWE/LaPresse) – La volontà è ripartire. Puntando su una gestione industriale che, anche a fronte delle sofferenze finanziaria, ha tuttora margini operativi positivi. Il percorso passa attraverso la richiesta di concordato in bianco presentata al Tribunale. Il punto sulla situazione della Molino Rossi di Ripafratta (Pi) è stato fatto oggi. Nel corso di due distinti incontri convocati in Regione dal consigliere per il lavoro del presidente Rossi, Gianfranco Simoncini. Presente anche il vicesindaco di San Giuliano Terme, Franco Marchetti.
Due le riunioni
Nella prima riunione, l’azienda ha informato del percorso avviato. Che, oltre alla domanda di concordato, prevede anche la procedura di licenziamento per i 32 dipendenti. Ma si tratta di una strada, hanno sottolineato i rappresentanti della società, che mira a creare condizioni per ripartire. Al secondo tavolo erano presenti anche le organizzazioni sindacali. Che, fortemente preoccupate per la situazione, hanno comunque manifestato la disponibilità ad aprire un confronto con l’azienda. Sottolineando che l’obiettivo deve essere quello di far ripartire l’attività e garantire il lavoro.
“La Molino Rossi – ha detto il consigliere Simoncini – rappresenta con i suoi 120 anni di storia e il prestigio del suo marchio un patrimonio dell’economia toscana e la Regione garantirà ogni concreto impegno per consentire di uscire da una crisi che ha un carattere non industriale, ma finanziario“.