Raggi: “Grazie ai cittadini ed ai sindaci di Amatrice, Accumoli e Norcia”

Sono previsti una serie di finanziamenti per le zone terremotate e per la ricostruzione

Foto LaPresse - Andrea Panegrossi in foto Virginia Raggi

ROMA (LaPresse) – “Grazie ai cittadini di Roma e d’Italia, e ovviamente ai sindaci eroi di Amatrice, Accumoli, Norcia e Arquata del Tronto. Abbiamo portato la solidarietà dei cittadini alle popolazioni colpite dal terremoto. Impegnate chiaramente nella difficile opera di ricostruzione e di rilancio dell’economia locale. Proprio per contribuire in maniera concreta a questo impegno, abbiamo deciso di destinare i fondi versati con l’iniziativa #RomaAdottaAmatrice (313 mila euro) a quattro progetti. Condivisi con i Comuni di Amatrice, Accumoli, Norcia e Arquata del Tronto, finalizzati alla realizzazione di opere utili e durature“. Così la sindaca di Roma Virginia Raggi in un post su Facebook sulla sua visita di oggi ad Amatrice.

“Per Amatrice è previsto il Finanziamento, con Contributo di solidarietà, per la delocalizzazione temporanea nell’area P.I.P. (Piano Insediamento Produttivo), in località Torrita, delle attività artigianali distrutte dal sisma”

“In particolare il contributo potrà essere finalizzato all’acquisto di beni e impianti indispensabili all’avvio delle attività. Ad Accumoli nascerà un Centro di eccellenza e formazione per gli studi ecosistemici e l’economia circolare. Ovviamente in collaborazione con l’Università degli Studi della Tuscia. Il progetto è finalizzato alla promozione. Progettazione e attuazione di programmi di innovazione, ricerca e sviluppo. In grado di coniugare gli aspetti della tradizione tipici del territorio. Con un sistema tecnologico avanzato”.

“A Norcia sarà realizzata una struttura. Adibita in parte a foresteria e in parte a centro congressi. Dove potranno essere ospitati convegni, master universitari ed eventi culturali. Ad Arquata del Tronto sarà realizzato, nella frazione di Faeta, un Centro di Aggregazione sociale. Che fungerà da punto di ritrovo per la popolazione in caso di sisma. Ma anche da Centro culturale e da ricovero per le opere d’arte. Che – ovviamente – fanno parte della memoria storica della popolazione e oggi devono essere conservate fuori del territorio comunale”.

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