Mondragone, condannato per omicidio ma è già libero, Antimafia in allerta per Fragnoli

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MONDRAGONE – Giacomo Fragnoli (nella foto), figura di spicco della criminalità organizzata, ha lasciato ieri il carcere di Vibo Valentia. È riuscito a mettersi la prigione alle spalle prima del previsto grazie a una complessa serie di accorpamenti e riconoscimenti di continuazione tra le condanne che lo vedevano imputato per omicidio e associazione mafiosa, provvedimenti ottenuti dai suoi difensori, gli avvocati Luca Pagliaro e Angelo Raucci. Lo scorso dicembre Fragnoli era stato condannato per l’omicidio di Giuseppe Mancone, detto ‘o Rambo, delitto commesso nel 2003 e per il quale il boss aveva reso una confessione già nel 2016. La sentenza è stata ‘depotenziata’ tramite la continuità giuridica con una precedente condanna per associazione mafiosa, circostanza che aveva comportato una pena da scontare – in totale – di oltre 15 anni.

Un ulteriore sconto è stato concesso successivamente in relazione a un verdetto per estorsione: è stato proprio l’insieme di queste continuazioni (associato a periodi già trascorso in cella) che ha reso possibile la scarcerazione anticipata per il mafioso, inizialmente fissata per ottobre 2025 e poi anticipata dal magistrato di sorveglianza a ieri. Il ritorno di Fragnoli a Mondragone mette inevitabilmente in allerta investigatori e Dda di Napoli. Già l’anno scorso, i carabinieri, con un’informativa, avevano tracciato un insolito fermento tra gli affiliati del
clan Fragnoli-Gagliardi, molti dei quali erano tornati recentemente liberi e ora sembrano intenzionati a riorganizzare la rete criminale secondo i vecchi schemi.

Con il riaffacciarsi del boss, questo scenario rischia di accelerarsi e concretizzarsi. Non solo Giacomo, ma anche suo fratello Luigi Fragnoli, soprannominato ‘il Lungo’, è libero (lo è da diversi anni ed è una presenza che fa tenere alte le antenne alle forze dell’ordine). Vivono Mondragone, inoltre, pure storici membri del clan colpiti da misure restrittive nel lontano 2011, ma oggi tutti fuori dal carcere. Secondo le investigazioni, alcune di queste figure potrebbero tentare di ricostruire la struttura mafiosa che un tempo dominava la zona, soprattutto in attività lucrative come il traffico di stupefacenti.

La scarcerazione di Fragnoli potrebbe rappresentare un elemento di coesione e promozione di nuove attività illecite, con un ritorno di
influenza che rischia di incidere profondamente sulla sicurezza di Mondragone e dei comuni limitrofi. Insomma, la sua presenza potrebbe attrarre nuove leve e rafforzare i gruppi criminali già presenti. La speranza, invece, è che Fragnoli decida di troncare con il passato criminale, che cambi vita, che capisca quanto la mafia ha fatto e fa al Litorale. Ma se così non fosse, il tessuto sociale e la sicurezza pubblica del
territorio saranno chiamati a fronteggiare una nuova fase di pericolosa attività mafiosa.

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