Morte di Desirée, fermati due senegalesi e un nigeriano. Salvini: “Sono vermi”

La 16enne sarebbe stata violentata per ore dopo aver assunto un mix micidiale di droghe

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

ROMA – Drogata e poi abusata sessualmente. Il tutto in uno stato di totale incoscienza. Ha passato così le ultime ore della sua vita la povera Desirée Mariottini, 16enne trovata morta in uno stabile occupato nel quartiere San Lorenzo.

I risultati delle indagini e i nomi dei fermati

È emerso proprio questo dalle indagini della polizia che, questa mattina, hanno consentito di raggiungere anche un ulteriore importante risultato. Due dei presunti responsabili della morte della ragazza sono stati infatti fermati perché considerati parte integrante di quel gruppo che quel maledetto 18 ottobre ha drogato e poi violentato Desirée fino alla morte. Le persone fermate dalle forze dell’ordine sono due senegalesi, Mamadou Gara e Brian Minteh, rispettivamente di 26 e 43 anni. Entrambi irregolari in Italia, sono come detto ritenuti dagli inquirenti responsabili, con altre persone ancora non identificate, di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario. E’ risultato, inoltre, che Gara fosse destinatario di un provvedimento di espulsione firmato dal prefetto di Roma il 30 ottobre 2017. Si era però reso irreperibile. Minteh, invece, aveva richiesto l’anno scorso il rinnovo del permesso di soggiorno umanitario.

I complici

La polizia si è poi messa sulle tracce degli altri appartenenti al gruppo. Attorno a mezzogiorno il fermo di un terzo uomo, Alinno Chimo, nigeriano di 46 anni. E’ stato sottoposto a fermo dopo un interrogatorio. L’uomo era in possesso di un permesso di soggiorno umanitario, scaduto però nello scorso mese di marzo. Sarebbero poi in corso indagini per accertare la presenza di un quarto uomo, così come appreso da alcune testimonianze raccolte proprio nel cuore del quartiere San Lorenzo. Dove è stato trovato il corpo e dove, evidentemente, potrebbero emergere degli elementi determinanti per la scoperta della verità.

Le dure parole di Matteo Salvini

Quel che si sa è che Desirée sarebbe rimasta incosciente per ore per un cocktail micidiale di droghe. Da lì gli abusi continui da parte di almeno 4 persone fino alla morte. Particolarmente duro il Ministro dell’Interno Matteo Salvini che, intervenuto sulla vicenda, non ha usato mezzi termini quando ha parlato degli assassini: “Dico grazie alle forze dell’ordine. Farò di tutto perché i vermi colpevoli di questo orrore paghino fino in fondo e senza sconti la loro infamia”. Le indagini continuano, dunque, alla ricerca di altri componenti del gruppo.

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