Muscarà (5S): “Non farò mai campagna elettorale per il Pd”

Il consigliere regionale della Campania: se corriamo nei Comuni con i deluchiani perdiamo

Volano gli stracci tra i consiglieri regionali del M5S. Non si tratta di battibecchi o divergenze d’opinione, ormai si è andati ben oltre. Ciò che manca è la fiducia gli uni negli altri. Il j’accuse del consigliere regionale Marì Muscarà non lascia la porta aperta alla libera interpretazione. Chissà se vertici nazionali, che non sono certo nativi della Papuasia, ma campani di origine e di elezione come il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il presidente della Camera Roberto Fico, oltre ad occuparsi delle alleanze per le Amministrative troveranno il tempo di incaricare qualche fedelissimo di mettere pace o faranno spallucce.

Consigliere ha deciso di non partecipare più alle riunioni di gruppo finché queste non verranno registrate e verbalizzate: perché?

Ho chiesto il verbale, per fare un esempio, della riunione in cui fu deciso di bocciare le mie proposte di commissioni speciali: Terra dei fuochi e Grande Napoli città metropolitana. Ancora prima di procedere alle votazioni chiesi di definire i criteri di scelta delle commissioni speciali da proporre al Consiglio, ma si preferì votare. E’ chiaro che se c’è un accordo spartitorio interno al gruppo, il risultato della votazione a maggioranza, senza discussione, dipende da quello. Ma la cosa più grave è avvenuta durante la riunione del 7 febbraio scorso: quando dichiarai che non avrei mai votato per un presidente della Lega né di Forza Italia e meno che mai avrei usato lo stratagemma della scheda bianca, fui cacciata, e sostituita, dalla commissione Trasparenza e dalla commissione Anticamorra. Ciarambino, Ciampi e Cirillo votarono scheda bianca e le commissioni andarono al centrodestra. Nei cinque anni precedenti ci eravamo dati come regola quella di proporre sempre e comunque un nostro presidente. Di quel verbale non c’è traccia. Speravo che una volta soddisfatta la brama di poltrone le cose sarebbero cambiate, invece niente.

Perché insiste sull’importanza di verbalizzare le riunioni di gruppo?

Perché senza verbali nessuno mi garantisce.

Scusi, ma ha bisogno di sentirsi garantita rispetto ai suoi compagni di gruppo?

Mi sono proposta, come verbalizzatrice, a registrare e non divulgare le informazioni esternamente al gruppo. Ma la verbalizzazione mi è stata vietata. Come posso partecipare se nessuno mi garantisce? Eravamo quelli dello streaming, eravamo quelli che le proposte le avremmo dovute condividere con gli attivisti e invece ci chiudiamo in stanze sempre più piccole e non si verbalizza neanche. Senza verbale come si fa a spiegare che alcune decisioni prese non sono condivise? Se la mia posizione non viene certificata, a chi me ne chiederà conto tra attivisti e cittadini come potrò dimostrare di non aver condiviso quelle decisioni? Anche alle riunioni di condominio si fanno i verbali.

Accusa i suoi colleghi e di conseguenza il Movimento di mancanza di trasparenza, non teme che possano espellerla per questo?

Non penso che possano arrivare a cacciare chi chiede trasparenza. Sarebbe un paradosso, sarebbe il partito di Pol Pot, non il M5S.

Ha polemizzato anche su chi sta partecipando al tavolo con il centrosinistra per le Comunali…

Si siedono al tavolo senza avere né la delega degli attivisti né quella degli eletti e senza neanche raccontare agli eletti o agli iscritti quali sono i temi che stanno proponendo per Napoli. Il programma dei consiglieri municipali e comunali è stato discusso? O si siedono al tavolo per dividersi Municipalità e Comune?

Considerata la sua posizione è presumibile pensare che non darà una mano al M5S alle Amministrative. E’ così?

Il M5S se va da solo otterrà la vittoria, se va con il Pd, Iv e i deluchiani parte già sconfitto. Io non faccio campagna elettorale per il Pd.

Negli ultimi mesi non ha condiviso quasi nessuna decisione locale e nazionale, perché non lascia il M5S?

E perché dovrei mollare io che sono stata eletta con il simbolo del M5S che ho contribuito a far nascere e crescere? E’ anche grazie al mio comportamento e al mio lavoro se gente sconosciuta oggi siede in Parlamento e a Roma occupa ruoli importantissimi. Non sono io che ho rinnegato i valori del Movimento, sono loro che devono andarsene.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome