NAPOLI – Un messaggio che non lascia spazio a interpretazioni. E’ sempre emergenza criminalità nel capoluogo, dove nella lista dei fronti caldi va a inserirsi di diritto la zona del Mercato, già teatro di una lunga escalation di episodi collegabili alla microcriminalità. L’ultima vicenda ha seminato paura non solo nel quartiere, ma nell’intera area che guarda verso la periferia orientale, da tempo area dove la camorra avanza spietata. Lunedì sera, poco prima delle 22, un boato ha squarciato la quiete del Mercato. Cosa fosse successo è risultato chiaro dopo qualche istante. I lampeggianti delle gazzelle dei carabinieri hanno illuminato via Amerigo Vespucci, non ancora isolata a quell’ora a causa della presenza di alcuni locali molto frequentati. Giunti sul posto, per la precisione al civico 107, i militari dell’Arma hanno constatato natura ed entità dei fatti: un ordigno era stato fatto esplodere poco prima davanti alla C-Rent, punto di riferimento assoluto nel settore del noleggio di automobili. Il primo sviluppo investigativo dei carabinieri è sull’esplosione: a deflagrare è stata verosimilmente una bomba carta, comunque un ordigno rudimentale. L’esplosione ha provocato il danneggiamento della serranda, della vetrata e dell’insegna della società che si occupa di autonoleggi.
Sull’episodio indagano i militari dell’Arma della compagnia Stella e della stazione Borgoloreto. Il boato è stato avvertito anche dagli abitanti della zona della stazione centrale, da quelli di via Marina, dai residenti di Cercola, Barra, San Giovanni a Teduccio e Ponticelli.
Molto potranno dirlo le immagini del sistema di videosorveglianza dell’esercizio commerciale. In questo senso, materiale caldo per le indagini potrebbero arrivare già in queste ore. I carabinieri hanno infatti provveduto ad acquisire i nastri degli ‘occhi elettronici’, visionati già a partire da ieri mattina. Per dare un nome e un volto agli autori del raid dinamitardo servirà ogni elemento a disposizione, anche indizi che a prima vista possono risultare insignificante. Non solo: la questione telecamere potrebbe coinvolgere anche i tanti esercizi commerciali della zona. In questo modo, gli investigatori potranno ricostruire il percorso del commando entrato in azione e individuare eventuali veicoli, automobili e motociclette, usati da chi ha piazzato la bomba. Un orario insolito, le 22, per un ordigno. La storia criminale di Napoli e provincia hanno fornito i dettami di questo tipo di azioni. Di solito, eventi del genere avvengono nel cuore della notte, al massimo alle 4, prima che le strade tornino a riempirsi dai più mattinieri. E quindi cosa può significare un atto doloso prima delle 22? Che la camorra ha alzato il tiro, formula mai come stavolta appropriata al caso.
Le ipotesi investigative
Cartina geografica criminale alla mano, la zona del Mercato è sotto il dominio del clan Mazzarella. Lì nulla si muove se non per volere della cosca. La storia insegna, anche quella della malavita. Gli investigatori non escludono, dunque, che dietro l’ordigno ci siano le mani di uomini del clan. Come non escludono che possa trattarsi di un tentativo di invasione di altre formazioni criminali non del posto, una sorta di tentativo di invasione sancito da una dichiarazione di belligeranza inviata attraverso l’ordigno contro un’attività del quartiere degli avversari. E’ ancora presto per trarre conclusioni. I carabinieri hanno comunque già ascoltato i titolari di C-Rent, che ieri mattina hanno regolarmente aperto la struttura, dando seguito alle attività quotidiane.