Napoli, i Grimaldi riaccendono la faida a Soccavo

NAPOLI – I Grimaldi stanno riorganizzando le truppe. Ed è già una notizia. Stando alle ultime informative della questura, tessono la tela delle alleanze. Rinsaldano l’asse con il gruppo dei ‘maranesi’, gli Scognamillo. E stanno per accendere le polveri della faida a Soccavo. Di più. Insieme hanno stretto un patto di ferro con i Sorrentino (anche a livello economico). Ed ecco la prima linea, la triade Grimaldi-Scognamillo-Sorrentino. Non finisce qui. I Sorrentino sono alleati dei Sorianiello-Mazzaccaro del rione della ‘99. Soprattutto i Sorrentino sono ostili ai Troncone di Fuorigrotta. E i Vigilia (storici nemici dei Grimaldi) sono avversari dichiarati dei Sorianiello. Ecco perché la faida si è rapidamente estesa a quasi tutti i quartieri. Gli investigatori sanno una cosa: in uno scenario simile, il prossimo omicidio può avvenire in qualunque zona. E’ tutto collegato, grazie a intese  e patti di mutuo soccorso. 

Difficile per Procura e forze dell’ordine tracciare la nuova mappa e capire i collegamenti tra gli episodi di cronaca. Gli inquirenti esaminano le ‘risposte’ dopo gli agguati, per capire chi fosse l’obiettivo. Perché chi replica, ha subìto il colpo. E ora tutti hanno ‘incassato’ un assalto: i Grimaldi, i Sorianiello, i Vigilia, i Troncone. Tra molti di questi raid c’è un collegamento, che la magistratura sta cercando appurare. Non è semplice.

Ci sono più fronti aperti. Ma una cosa è certa: la faida è scoppiata e oggi chi sa di poter essere un obiettivo, adotta ogni precauzione per non finire nel mirino dei killer. In questo momento le persone ai margini rischiano di più: perché si sentono meno in pericolo e adottano meno precauzioni. In pratica sono più esposte. Facile obiettivo dei commando, che setacciano le roccaforti dei rivali fino all’alba. 

Gli investigatori dopo l’omicidio di Michele Della Corte mercoledì mattina, temono una escalation. Potrebbe essere l’inizio della fine, come qualcuno ha detto. 

Ma in caso di guerra aperta i Grimaldi ora possono contare su una fitta rete di alleanze: oltre agli Scognamillo, possono fornire appoggio anche i Sorrentino, guidati dal ras detto il buttafuori,  originario di Soccavo e grimaldiano di ferro, da sempre vicino alle ‘paranze’ della ‘99, i Sorianiello-Mazzaccaro. Insomma un fronte compatto. Ed è forse l’obiettivo dei Grimaldi: creare un gruppo omogeneo, capace di muoversi in più quartieri con rapidità. La situazione nelle palazzine è tesa da settimane. Qui è calato il coprifuoco. Se ne accorgono gli agenti e i carabinieri, durante i pattugliamenti. C’è fibrillazioni nelle roccaforti dei clan: potrebbero entrare nel mirino dei gruppi di fuoco da un momento all’altro. E c’è il forte sospetto che i viali di accesso ai rioni siano presidiati da ‘sentinelle’ armate. 

E’ uno scenario rituale quando scoppia una guerra di camorra. Non solo. In queste ore è elevato il pericolo di un conflitto a fuoco: se i commando si intercettano in strada, si sparano a vista (ad alzo zero). Ne sono certe le forze dell’ordine, che registrano un cambio di passo nella faida a Soccavo negli ultimi giorni. Qualcuno potrebbe cercare il colpo da ko. Ma è difficile in una situazione di sostanziale equilibrio. E ci vorrà del tempo per interpretare i nuovi scenari. 

Agenti e militari lavorano anche ‘sottotraccia’: raccolgono informazioni in via confidenziale nelle palazzine. Serve per capire cosa stia accadendo a Soccavo. Gli scenari qui cambiano rapidamente. 

Nelle prossime ore potrebbe scattare di nuovo l’allarme nel quartiere. Le forze dell’ordine sanno che non è finita qui. Anzi. S’aspettano una rappresaglia armata da un momento all’altro. Ma non sanno dove. Ed è quasi impossibile ipotizzare luogo e tempi, perché la rete delle alleanze è ampia e abbraccia più quartieri. 

La sintesi di un investigatore è questa: i commando non scelgono un obiettivo preciso, ma scendono in strada alla ricerca dei rivali. Perché molti ora si fanno vedere poco in giro: sanno che potrebbero essere un potenziale obiettivo. 

Così va avanti la faida a Soccavo. Intanto la Procura prova a militarizzare il quartiere con operazione ad Alto impatto nelle palazzine di edilizia popolare. 

L’ordine è intensificare i servizi per il controllo del territorio. Serve far avvertire la presenza delle forze dell’ordine: più posti di blocco, perquisizioni domiciliari mirate anche a notte fonda. Una sorta di argine all’avanzata dei clan a Soccavo, Fuorigrotta, Pianura e Bagnoli.

Se funzionerà, lo diranno i fatti nei prossimi giorni. 

Guerra tra ex alleati, i killer sanno dove colpire

Una guerra ‘fratricida’. I Grimaldi e i Vigilia qualche anno fa erano una sola cosa. Un gruppo unico. Soprattutto erano affiatati. Oggi sono divisi e si fanno la guerra. Ma quello che è peggio è che conoscono bene le abitudini dei rivali, soprattutto dove abitano. Ed è la paura più grande: i killer sanno orari e luoghi di frequentazione degli obiettivi da colpire. Bar, circoli, punti di ritrovo. Ma anche percorsi abituali con auto e moto (peggio se a piedi). Insomma le due fazioni in lotta hanno un vantaggio, quando devono colpire. Non è un caso se spesso gli agguati avvengono davanti casa. Trappole mortali. Difficile sfuggire al piombo in questi casi. Soprattutto se la vittima viene adescata in strada con un escamotage: un appuntamento, un chiarimento, ma anche un semplice incontro. La cosiddetta ‘visita’. E quasi sempre c’è un ‘palo’, che dà il segnale ai killer. E’ quello che potrebbe essere successo a Michele Della Corte,assassinato davanti casa in via Paolo Grimaldi all’alba di mercoledì. 

Emergono sempre più dettagli, che spingono gli inquirenti a ipotizzare un assalto armato studiato nei minimi dettagli. Almeno quattro persone hanno partecipato all’omicidio. E hanno fatto fuoco due pistole in simultanea: una pioggia di fuoco, dieci proiettili esplosi in pochi secondi. La vittima non ha avuto il tempo per tentare la fuga. Nessuna reazione. Gli investigatori hanno esaminato il ‘profilo’ di Della Corte e le frequentazioni. Hanno parlato con gli amici. 

Un tempo vicino ai Grimaldi, anche in prima linea. Ma da anni era lontano dai riflettori delle forze dell’ordine. Dopo un lungo periodo in carcere, era rimasto defilato. Si era fatto da parte. Cosa è successo negli ultimi giorni a Soccavo? Perché colpire lui? Sempre gli inquirenti esaminano un altro aspetto: il figlio è considerato vicino ai Vigilia (rivali dei Grimaldi), almeno nel periodo del 2015. Ma mancano ancora molti tasselli per ricostruire l’omicidio del 66enne. 

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