NAPOLI – Insulti, aggressioni e lavoro in condizioni estreme. Il bollettino nero del 118 continua. E’ ancora l’associazione Nessuno tocchi Ippocrate a fare il punto della situazione raccontando l’aggressione numero 32 dall’inizio dell’anno. Erano circa le 12.30 di domenica, la postazione 118 del San Gennaro è stata allertata per un tentato suicidio.
Trentadue aggressioni da inizio 2019
La chiamata che arriva da via Foria è per un codice rosso. Parcheggiata l’ambulanza dinanzi ad un cancello di un parco privato l’equipaggio si è recato immediatamente presso il domicilio del paziente. Dopo appena due minuti qualcuno ha suonato “in maniera brutale il citofono dell’appartamento e dal balcone si sentono schiamazzi di persone”. L’autista scende subito per spostare l’ambulanza ma la persona che doveva uscire con l’auto ha iniziato ad inveire verbalmente contro lo stesso, utilizzando i peggiori epiteti ed affermando: ‘Tu non sai fare il tuo lavoro, devi rimanere vicino l’ambulanza!’. L’associazione Nessuno tocchi Ippocrate coglie l’occasione per ribadire che “la qualifica di autista soccorritore prevede l’attiva presenza di quest’ultimo sull’intervento, sopratutto se si tratta di un codice rosso e che un mezzo del 118 in soccorso può fermarsi ovunque perché in ballo c’è la vita di una persona”.
Problemi causati anche dalla movida
Purtroppo spesso capita che i comuni cittadini parcheggino in maniera selvaggia e siamo costretti a fare innumerevoli manovre, tardando il nostro arrivo o ancora peggio raggiungendo il luogo d’interesse dell’intervento a piedi. Come accaduto in via San Domenico Soriano. C’era un codice rosso. L’equipaggio della postazione 118 del San Gennaro prosegue a piedi per una considerevole distanza. “Undici minuti per arrivare sul posto (tempi standard per un rosso: 8 minuti) Movida che ostacola il passaggio dei mezzi di soccorso, sosta selvaggia”.